‘L’ospedale che vorrei’: «Valori e strategie»

Traguardi, idee e visioni per una nuova cultura dell’innovazione sanitaria, nell’incontro organizzato dall’azienda ospedaliera di Terni

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Traguardi, idee e visioni per una nuova cultura dell’innovazione sanitaria. L’azienda ospedaliera di Terni vuole essere promotrice di un percorso di evoluzione aziendale che porti alla pianificazione di modalità gestionali in grado di riorientare il comportamento di tutti gli stakeholder coinvolti nei servizi di tutela alla salute, riuscendo nel duplice obiettivo di accrescere il valore dei servizi verso il paziente e aumentare il senso di appartenenza dei propri dipendenti. Di questo si è parlato martedì pomeriggio durante l’incontro promosso dall’azienda ospedaliera di Terni: ‘L’Ospedale che vorrei. Traguardi e obiettivi per un cambiamento di qualità’.

Foto Alberto Mirimao

Innovazione inclusiva che vede la sua forza nella capacità valorizzare il contributo di tutti coloro che in un modo o nell’altro vivono l’ambiente ospedaliero. Per questo l’azienda ospedaliera ha voluto dare l’imprinting di questo cambio di passo proprio a partire dal coinvolgimento dei bambini e far dare a loro ‘forma e colore’ all’ospedale che verrà. Un’idea portata a termine grazie al contributo dell’associazione ‘I Pagliacci’ che attraverso il suo presidente, Alessandro Rossi, ha portato alla realizzazione da parte dei bambini del Dipartimento pediatrico di tutte le immagini inserite all’interno del materiale di comunicazione.

L’INTERVISTA A MAURIZIO DAL MASO – IL VIDEO

Foto Alberto Mirimao

Una nuova cultura A far luce su traguardi, idee e visioni per una nuova cultura dell’innovazione sanitaria il direttore generale Maurizio Dal Maso che nel suo intervento ha ricordato «il rinnovamento in sanità esige un processo di evoluzione e di ri-orientamento che coinvolge tutti i professionisti protagonisti dei processi di cura e della tutela della salute, nessuno escluso; questa è la regola delle organizzazioni sanitarie e quindi anche dell’azienda ospedaliera Santa Maria di Terni». L’obiettivo è quello di «diventare l’ospedale di riferimento del centro Italia e ci sono tutte le potenzialità umane, strutturali e tecnologiche per diventarlo in pochi anni, ma dobbiamo lavorare tutti insieme, in un’unica direzione facendo sistema e non pensando al passato organizzativo che è ormai alle nostre spalle, che non più sostenibile perché non più in linea con quello che chiedono e vogliono i pazienti».

PARLANO SPIZZICHINO E POCETTA – IL VIDEO

Marco Spizzichino

Gli investimenti Secondo Marco Spizzichino, direttore Patrimonio del servizio sanitario nazionale, Ministero della salute, «un buon investimento sulla struttura deve essere accompagnato da un buon investimento nella formazione del personale. Noi vogliamo che ci sia sempre di più una sanità a misura d’uomo e questo può essere anche proiettato all’interno delle strutture; quindi progettare strutture che possano creare beneficio sia ai pazienti che al personale che deve lavorarci». I fondi, ha aggiunto Spizzichino, «ci sono per chi li sa usare e come Ministero della salute cerchiamo di far si che questi fondi vengano utilizzati al meglio. Fondamentale la ‘rete’ territoriale perché c’è uno scambio di informazioni e di esperienze che garantisce una qualità delle cure molto elevata».

Giancarlo Pocetta

Ospedale a misura d’uomo A tracciare lo scenario anche futuro, Giancarlo Pocetta, docente di Igiene generale ed applicata dell’Università degli studi di Perugia e CeSPES. «Che tipo di ospedale potremmo desiderare da cittadini-pazienti, familiari, professionisti sanitari? La risposta non è scontata: all’erogazione di cure appropriate ed efficienza nella gestione delle sue risorse si aggiunge l’approccio globale, non solo prestazionale». Un ospedale, ha spiegato poi Pocetta, «centrato sulle persone che faciliti pazienti e famiglie nella guarigione anche attraverso processi di educazione alla salute e abilitino i pazienti nella gestione della propria salute e dei care giver in generale. Un itinerario complesso, ma che assume un particolare rilievo quando un ospedale, come nel caso dell’azienda ospedaliera di Terni, è anche un contesto di insegnamento e apprendimento sia per i professionisti che ne fanno parte che per gli studenti dei corsi di medicina e delle professioni sanitarie».

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