Mense scolastiche: «Poca chiarezza»

Angelica Trenta (M5S): «Il Comune non gioca a carte scoperte». Emanuele Fiorini (LN): «Valutare la scelta migliore per la salute»

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Movimento 5 Stelle e Lega Nord Umbria, una volta tanto, sulla stessa – più o meno – lunghezza d’onda: si parla di mese scolastiche e, in vista del tavolo di concertazione che vedrà protagonisti la giunta e il comitato genitori, se il M5S chiede che la loro gestione resti ‘in loco’, la Lega chiede di tenere in considerazione le richieste delle famiglie.

Le fatture «A seguito di varie richieste di accesso agli atti, alcune avanzate più di un mese fa – spiega Angelica Trenta, consigliere comunale M5S Terni -, in merito alla gestione e conduzione delle mense per sapere a quanto ammonterebbero le fatture non liquidate dal Comune nei confronti della All Foods, l’azienda che detiene in proroga l’appalto del cibo precotto trasportato nelle mense, l’ufficio dei servizi educativi, che ha confermato il debito verso la società non è stato in grado, ad oggi, di quantificarne la cifra».

Diritto imprescindibile Ancora una volta «si sta ritardando se non addirittura negando un diritto imprescindibile per la vita democratica dell’amministrazione, quello dell’accesso all’informazione. Il Movimento 5 Stelle a tutela di tale diritto segnalerà nelle opportune sedi l’ennesima anomalia, non è infatti la prima volta che dei dati ci vengono forniti in maniera incompleta e in consistente ritardo. Abbiamo, inoltre, richiesto tutti i verbali dei sopralluoghi che, stando alla Carta del servizio di refezione scolastica del comune di Terni, devono essere avvenuti almeno una volta l’anno sia nelle cucine delle mense in loco, sia dei centri cottura del trasportato al fine di verificare che le condizioni sulla qualità dei cibi, dei prodotti, dei materiali siano state rispettare così come richiesto dagli standard del capitolato».

Sanzioni «Vogliamo sapere se ad oggi ci siano state sanzioni: è stato infatti pubblicamente affermato durante la scorsa commissione del 4 febbraio, da parte dei membri dei due comitati, che nei sopralluoghi effettuati sembrano essere stati trovati prodotti non in linea con quanto richiesto dal capitolato. Chiederemo in forza di ciò – aggiunge Angelica Trenta -, che venga introdotto nel nuovo capitolato un innalzamento delle penali. Dagli unici dati che ci sono pervenuti ad oggi, purtroppo lacunosi e non dettagliati, non risulta particolarmente vantaggiosa od economica l’opzione del cibo trasportato rispetto a quello cucinato in loco».

Documento unico di programmazione «Siamo inoltre in attesa di discutere il Dup (documento unico di programmazione) e aspettiamo che il bando per i servizi sussidiari, in scadenza – che comprende anche questioni relative al personale delle mense scolastiche – sia finalmente discusso in Consiglio. Mentre la giunta prende tempo e traccheggia non convocando ancora il tavolo di confronto promesso ai comitati, trincerandosi dietro a cavilli burocratici che altro non sono che mere scuse, il M5S si farà garante e portavoce dei cittadini e dei comitati stessi, invitando sin d’ora a proporre emendamenti per la parte del Dup concernente le mense scolastiche e più in generale, a suggerire indirizzi sui servizi educativi comunali».

Atti e interrogazioni Il M5S ha proposto in questi mesi «vari atti ed interrogazioni affinché l’amministrazione desse risposte certe sulla continuità del servizio educativo comunale chiedendo l’assunzione di personale, oggi carente, di cuoche ed insegnanti. A seguito infatti della sentenza della Corte Costituzionale che ritiene incostituzionale il vincolo – per i Comuni ‘cattivi pagatori’ – di non poter assumere personale da parte del Comune, sono caduti di fatto gli alibi che questa giunta utilizzava per giustificare le non-assunzioni».

Contrari allo smantellamento E conclude: «Abbiamo chiesto inoltre garanzie sul mantenimento delle mense in loco e quindi del cibo ‘cotto e mangiato’ firmando un atto proposto dai genitori. Il Movimento 5 stelle ribadisce la sua contrarietà ad un graduale smantellamento delle mense rimaste all’interno degli Istituti, tutto a favore di un incremento del cibo trasportato che, oltre ad essere notoriamente meno gradito dall’utenza rispetto a quello cucinato in loco, produce maggiori rifiuti e non trasmette ai bimbi quei valori e quei principi educativi, pedagogici e didattici insiti nel momento del pasto consumato in loco, preparato e mangiato insieme ai compagni».

Esternalizzazione Emanuele Fiorini, capogruppo regionale Lega Nord Umbria pensa che «il servizio mensa non vada esternalizzato in quanto il risparmio per le casse comunali che potrebbe derivarne non è così elevato come qualcuno voglia far credere, probabilmente al solo scopo di favorire le solite aziende finanziatrici del sindaco. Temiamo, invece, una flessione dei canoni qualitativi del servizio mensa».

I dipendenti «Siamo, inoltre, sconcertati dalla possibilità che i 22 dipendenti comunali che operano nelle mense, vengano riassorbiti all’interno dell’azienda aggiudicataria: un’ipotesi poco plausibile e non praticabile che, tra l’altro, non porterebbe ad un reale risparmio per le casse comunali, ma andrebbe solo solo a gravare ulteriormente sui costi della già pesante macchina amministrativa».

Chiarezza Fiorini vuole «fare chiarezza, inoltre, sulla spesa elevata che il Comune di Terni sostiene per la refezione scolastica. A tale scopo, inoltreremo domanda di accesso agli atti al Comune di Terni, richiedendo la documentazione amministrativa relativa alla gestione economica del servizio mensa dal 2012 ad oggi. Siamo intenzionati, inoltre, a presentare un esposto all’Asl1, Asl2 e alla Sian – Servizio igiene degli alimenti e della nutrizione -, per richiedere un controllo presso la All Food che attualmente fornisce il servizio».

I tagli «Se proprio il Comune di Terni vuole risparmiare – conclude Emanuele Fiorini – non lo faccia sull’alimentazione e la salute dei bambini delle scuole. Pensi piuttosto a tagliare il numero degli assessori, troppi e spesso con strane idee per la testa. Vogliamo ricordare a tal proposito le esternazioni a mezzo stampa dell’assessore Vittorio Piacenti d’Ubaldi, il quale ha dichiarato che ‘tanto alla fine decide il Comune’. Come a dire che i cittadini non contano nulla nelle scelte dell’amministrazione che in realtà dovrebbe rappresentarli. Piacenti d’Ubaldi decida a casa sua, non quando si trova a ricoprire un ruolo di rappresentanza».

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