Mezzi a motore sulle montagne: protesta con tensioni a Perugia

La manifestazione si è svolta sabato mattina sotto la sede della Regione. Offese alla consigliera regionale Puletti (Lega) che replica

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Una manifestazione nel centro di Perugia, sotto le sedi di giunta e consiglio regionale, per dire ‘no’ al transito dei mezzi a motore sui sentieri di montagna. Partecipata e rumorosa, è stata organizzata sabato mattina da diverse associazioni collegate in qualche modo ai temi ambientali e della valorizzazione del patrimonio naturale regionale e non. Netta la contrarietà dei manifestanti – giunti in piazza con zaini e scarponi – all’emendamento regionale che apre al passaggio dei mezzi a motore su sentieri e mulattiere, un contrarietà che tocca aspetti relativi alla sicurezza, all’ambiente naturale, alla fauna ed anche alla promozione del territorio.

Le offese alla consigliera leghista

Tensioni durante la manifestazione di protesta sono state registrate in relazione alla presenza della consigliera regionale della Lega, Manuela Puletti, colei che ha avanzato il contestato emendamento. L’esponente leghista avrebbe ricevuto offese, tanto da essere scortata dalle forze dell’ordine per allontanarsi da piazza Italia. Una presenza vista dai manifestanti forse come una provocazione ma che è la stessa Puletti a spiegare, stigmatizzando quanto accaduto: «Ho voluto essere presente – spiega – per aprire un tavolo di condivisione che si basi sul sano principio di convivenza con tutte le realtà coinvolte in questo emendamento. Mi sono resa disponibile per l’ennesima volta ad un confronto, perché è mio costume mettere la faccia sulle scelte politiche adottate. E per provare a trovare soluzioni condivise. Con questo spirito, come fatto nell’incontro già avuto nel mio ufficio con il rappresentante del Cai, ho ribadito l’offerta a promuovere un tavolo che veda coinvolte, con pari dignità, associazioni ambientaliste, escursionistiche, ciclisti, cacciatori, cavatori di tartufi, motociclisti da enduro. La risposta ricevuta è stata però ancora di chiusura: disponibili a sedere intorno a un tavolo ma respingendo il principio di convivenza. Una risposta che dimostra come le persone in piazza si sentano gli unici autorizzati a fruire delle nostre montagne. Rispondendo ad una responsabile offerta di dialogo e di mediazione dei diversi interessi con insulti, anche sessisti, e minacce, arrivando anche ad augurarmi la morte. Le stesse persone – afferma la consigliera regionale – che sono solite additare come delinquenti cacciatori ed enduristi. Categorie che invece devono avere pari dignità».

Arci Terni: «Così è una ‘marchetta elettorale’. Servono alcune modifiche»

Secondo Giampiero Amici, presidente di Arci Caccia Terni che interviene sul tema oggetto della protesta, «non c’è dubbio che la normativa andasse rivista e modificata perché impediva a tutti, esclusi i proprietari dei fondi o loro conduttori, di accedere con i veicoli in queste strade. Ma così come è stata modificata – afferma Amici – è semplicemente una ‘marchetta elettorale’, un atto demagogico e populista. Ritengo che la modifica debba consentire alle persone ultra 60enni e con problemi di deambulazione di accedere, e non in modo generalizzato. Altra cosa da modificare è la norma che prevede la multa a coloro che parcheggiano il proprio veicolo sull’erba ai margini delle strade, il resto non è indispensabile anche perché il rispetto del bene comune non viene praticato da tutti».


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