Montecastrilli, Nevi: «Forte Cesare viva»

Il capogruppo di Forza Italia in Regione prende posizione dopo il rinvio della discussione sulle modifiche al ‘Testo unico per il governo del territorio’

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Dell’ormai spinosa vicenda che ruota da anni intorno al sito ‘Forte Cesare’, a Montecastrilli, se ne sarebbe dovuto parlare martedì  – nella seconda commissione del consiglio regionale e alla presenza dell’assessore Fernanda Cecchini – nell’ambito della discussione sul nuovo ‘Testo unico sul governo del territorio’. Ma l’assessore non c’era, quindi tutto rimandato alla settimana prossima.

‘Forte Cesare’ Si tratta di un complesso di antichi edifici costruiti sulla cima di una collina a Montecastrilli. Nel 2011 il Comune aveva promosso il progetto ‘Forte Cesare’, incentrato sulla ristrutturazione e riqualificazione dell’area di oltre 200 ettari interessata dalla fortezza, edificata su un insediamento romano-bizantino. Nel ‘Piano regolatore generale’ del Comune era stata, infatti, inclusa la necessità della promozione turistica e, allo stesso tempo, della sostenibilità a livello locale.

L’investimento Nel frattempo, una società privata – la Forte Cesare Srl – si era fatta avanti per investire sul progetto di riqualificazione dell’area. L’idea era quella di creare una struttura ricettiva con annessi servizi sportivi e ricreativi, tra i quali un campo da golf e una sezione termale. Il tutto nell’ottica di un turismo di alta qualità. La presidente della Regione Catiuscia Marini, durante la presentazione del progetto, aveva espresso la necessità che questo venisse elaborato e condiviso con enti e istituzioni, nel rispetto delle normative, a tutela della conservazione delle risorse e a garanzia delle verifiche di sostenibilità dell’intervento.

Variante del ‘Piano regolatore generale’ Il Comune di Montecastrilli aveva, quindi, iniziato il processo di variante al ‘Piano regolatore generale’ e della ‘Valutazione ambientale strategica’. Parallelamente, la società, aveva intrapreso un percorso partecipato di elaborazione, revisione e condivisione del progetto con numerosi incontri con gli enti, quali il Comune di Montecastrilli, la Provincia di Terni, la Regione Umbria, la Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici, la direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici e Sviluppumbria, per far conoscere gli intenti progettuali e di investimento. Tutto questo lavoro ha portato il Comune di Montecastrilli all’adozione del nuovo ‘Piano regolatore generale’ nel luglio del 2014, con il parere favorevole della ‘Valutazione ambientale strategica’, di Regione, Provincia, Soprintendenza e degli altri enti coinvolti.

Modificazioni e integrazioni al ‘Tu’ «Con l’approvazione definitiva del ‘Testo unico per il governo del territorio’, nello scorso 2015, si va a cancellare – denuncia il capogruppo di Forza Italia Raffaele Nevi – la variante al ‘Piano regolatore generale’ che il Comune di Montecastrilli ha costruito in questi anni». Nella riunione della seconda commissione di martedì 7 giugno, spiega Nevi, «si sarebbe dovuto votare sul disegno di legge della giunta regionale che apporta modificazioni e integrazioni al ‘Testo unico del governo del territorio’ (legge regionale 1/2015), resesi necessarie dopo l’impugnativa da parte del Governo in merito ad alcune parti del testo». Ma tutto rimandato a settimana prossima.

L'atto di Chiacchieroni e Rometti

L’atto di Chiacchieroni e Rometti

Chiacchieroni e Rometti Nel frattempo i consiglieri Gianfranco Chiacchieroni e Silvano Rometti hanno presentato una proposta di emendamento che si riferisce all’articolo 95 della legge regionale per il quale i due esponenti della maggioranza propongono: «Per i ‘Piani regolatori’ approvati successivamente al 13 novembre 1997, includere nella previsione e individuazione di insediamenti eccedenti il limite del 10%, senza effettuare incrementi di superficie territoriale, anche aree per attività turistico-ricettive collegate alla riqualificazione di insediamenti sparsi nel territorio agricolo costituenti beni di interesse storico, architettonico e culturale».

L'atto di Nevi

L’atto di Nevi

Raffaele Nevi Ma negli uffici comunali c’è qualche dubbio sulla proposta di emendamento presentato dai consiglieri, «lo hanno definito – sottolinea Raffaele Nevi – poco chiaro e quindi andrà sicuramente rivisto. A mio avviso è anche troppo specifico perché fa riferimento solo al turismo. A mia volta, infatti, ho presentato una proposta di emendamento a più ampio raggio che fa riferimento a tutte quelle varianti ancora in corso, che non sono state, quindi, ancora approvate. Questo per fare in modo che Comuni e investitori privati non perdano il lavoro svolto negli anni». Nella proposta di emendamento del capogruppo di Forza Italia si legge, infatti: «Per l’approvazione dei ‘Piani regolatori generali’, per i quali, alla data di entrata in vigore della legge, non è stato concluso l’accordo definitivo della conferenza istituzionale, si applica la normativa in materia di dimensionamento di aree e di consumo di suolo vigente al momento della loro adozione».

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