Montecchio, omaggio ai fratelli Cotarella

Il Comune conferisce la cittadinanza onoraria a Renzo e Riccardo, ‘patron’ della cantina Falesco: «Questa comunità gli è grata»

Condividi questo articolo su

Si stringe con la massima onorificenza comunale il rapporto tra la famiglia Cotarella e la comunità di Montecchio (Terni). Il consiglio comunale, su proposta del sindaco Federico Gori, ha deliberato all’unanimità il conferimento della ‘cittadinanza onoraria’ ai fratelli Riccardo e Renzo Cotarella, motivando la decisione in un elogio all’impegno e alla dedizione che non solo hanno fatto nascere sulle colline orvietane la cantina Falesco, ma stanno dando lustro al territorio montecchiese.

La cerimonia Un riconoscimento importante che l’amministrazione comunale di Montecchio ha voluto tributare alla famiglia Cotarella, nel giorno dei festeggiamenti del ‘Patto d’amicizia’ dei Montecchio d’Italia, concomitante con le celebrazioni di San Bernardino, patrono del paese. La cerimonia si è svolta alla presenza dei sindaci dei Montecchio d’Italia, dei rappresentanti dei comuni del comprensorio orvietano e della Teverina, della Regione Umbria, della Provincia di Terni, della Prefettura e delle forze dell’ordine.

Il sindaco «Oltre alla professionalità ed agli eccellenti risultati ottenuti dai fratelli Riccardo e Renzo Cotarella, sia in termini personali, sia in termini aziendali, il loro impegno – ha detto il sindaco Gori – si distingue per un’innata e spiccata dedizione verso gli altri e per uno stretto legame familiare. Caratteristiche, queste, che li uniscono ancora di più alla popolazione di Montecchio che da tempo immemore è ispirata dagli stessi sentimenti e dagli stessi valori».

Le motivazioni Parole che sono state riassunte nelle motivazioni che accompagnano il conferimento della cittadinanza onoraria a Riccardo e Renzo Cotarella: «Per il loro contributo allo sviluppo ed alla crescita economica e sociale del territorio del Comune di Montecchio. Per il profondo legame con questa comunità, trasmesso anche ai componenti delle loro famiglie. Per l’alta levatura umana e morale, nonché per lo spessore professionale. Per la grande dedizione al lavoro e per la grande sensibilità e disponibilità nei confronti della nostra comunità e del nostro territorio».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli