Movida sicura a Terni, i Giovani Dem al circolo Pd ‘Montani’: «Non siamo d’accordo»

Per i GD «la soluzione ad episodi di violenza non può essere ancora più controllo, ma deve essere più libertà di scegliere»

Condividi questo articolo su

«Il problema evidenziato dal circolo Pd Terni centro ‘Ludovico Montani’ è comprensibile e reale. La soluzione proposta non può però essere condivisa. Così come non possono essere condivise le non-soluzioni proposte dall’amministrazione locale». I Giovani Democratici di Terni fanno riferimento alla preoccupazione espressa dal circolo in relazione all’emergenza sicurezza del centro storico della città di fronte al recente ennesimo fatto di cronaca.

TERNI, PUGNO IN CENTRO: TRAUMA CRANICO COMMOTIVO PER UN 35ENNE

L’accesso agli spazi pubblici

Secondo i Dem, «se è vero che esiste un problema di assembramenti in centro e di episodi di violenza non è possibile adottare come ‘soluzione’ il contingentare le presenze nello spazio pubblico o il massiccio schieramento di forze dell’ordine. Gli spazi del centro sono fatti per essere vissuti dalla cittadinanza, sono luoghi che non possono essere riservati a chi ha prenotazioni al ristorante o a chi è residente in quelle zone: si rischierebbe di tagliare fuori da importanti spazi chi al ristorante non ci va e chi non può permettersi una casa in centro storico. È una soluzione che riserverebbe gli spazi del centro a chi se li può permettere economicamente». Oltre a questo, «per principio, non è possibile vietare l’accesso a spazi pubblici solo perché possono eventualmente diventare spazi in cui si compiono atti di violenza. Significherebbe riconoscerli per quello che sono episodicamente e non per quello che sono abitualmente: spazi in cui si intessono rapporti sociali importanti, in cui ci si diverte e anche in cui si sviluppa il tessuto economico della città non legato necessariamente a prenotazioni. Non possiamo nemmeno pensare di risolvere il problema degli assembramenti con ulteriori presidi delle forze dell’ordine in giro per la città perché non si può militarizzare un centro storico per tenere a bada ‘la movida’ e perché nonostante il dispiegamento di forze dell’ordine che c’è stato nel centro continuiamo a vedere sempre più frequentemente fenomeni che non dovrebbero manifestarsi».

Libertà di scegliere

Il problema della violenza, aggiungono, «è sociale e individuale, se si toglie uno spazio si può comunque consumare in un altro, se si vigila un luogo ne rimarranno comunque molti non vigilati. Il problema è serio ed è peggiorato con l’avvento della pandemia. L’unica soluzione è curarlo alla radice, magari prevedendo un aiuto gratuito e facilmente accessibile da parte di psicoterapeuti che possano intervenire sul disagio prima che si trasformi in violenza. Mentre si lavora sul fronte sociale, portare a vivere il centro ad orari differenti o in luoghi normalmente non interessati dagli eventi sociali aiuterebbe a risolvere il problema degli assembramenti, per esempio organizzando, con le dovute precauzioni, eventi che valorizzino Terni e allo stesso tempo allentino la pressione dalla sera. Il controllo e la repressione – concludono – sono vie facili e immediate ma non possono mai essere le vie preferenziali dell’azione politica. Anche perché non sono efficaci. La soluzione non può essere ancora più controllo, ma deve essere più libertà di scegliere».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli