Norcia, Cucinelli restaura pure il museo

Oltre agli interventi su teatro e torre civica, la fondazione del re del cachemire si farà carico anche della ‘Castellina’, per riportare in città le opere di Santo Chiodo

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Dopo il restauro del teatro e della torre civica di Norcia, che partiranno nelle prossime settimane, Brunello Cucinelli, con la sua fondazione, si farà carico anche del museo della ‘Castellina’, in modo da ripristinare gran parte dell’immagine della piazza di Norcia e far si che le opere attualmente ricoverate nel deposito di Santo Chiodo a Spoleto possano tornare nel luogo d’origine.

Città nella nostra anima «Norcia è una città amabile, da sempre nel mio cuore e nella mia anima; rappresenta per il mondo intero spiritualità, misticità e tolleranza – ha detto Brunello Cucinelli – la nostra identità è forgiata sull’universalità del messaggio di San Benedetto e nella visione di una nuova Europa Norcia sarà speciale. Crediamo che questo progetto a due secoli si inserisca perfettamente nel nobile fine della Fondazione che è quello di abbellire l’umanità. Siamo grati alla cittadinanza, all’amministrazione tutta e al Sindaco Alemanno per averci coinvolto, crediamo che l’inizio di questi lavori sia un segno importante di rinascita culturale, morale, civile, umana ed economica della comunità di Norcia»

Torre simbolica «La torre campanaria rappresenta il simbolo civico più alto; la campana ha scandito i momenti più importanti della nostra comunità e quanto prima potremmo tornare a risentire i suoi rintocchi. Il suo recupero indicherà la possibilità che ce la stiamo facendo e al contempo che la ricostruzione pubblica e privata è partita. Quando inizierà lo smontaggio della torre credo che sarà un momento entusiasmante e di speranza per tutti». L’ingresso delle gru in Piazza San Benedetto è previsto fra circa un mese.

Il teatro Per quanto riguarda il teatro civico, la Fondazione si occuperà della parte strutturale mentre il Comune di Norcia prenderà in carico il rifacimento degli interni come gli impianti e gli arredamenti. Il progetto nasce sotto l’egida del ‘Patto di Collaborazione con il Cittadino’ che è lo strumento con cui il comune ed i cittadini attivi concordano tutto ciò che è necessario ai fini della realizzazione degli interventi di cura, rigenerazione e gestione dei beni comuni in forma condivisa.

Tutela artistica Sui tempi e modalità di ricostruzione dei beni culturali fa il punto la sovrintendente Marica Mercalli: «Il tempo impiegato è funzionale anche a migliorare la resistenza degli edifici e alla salvaguardia delle tecniche tradizionali, tutelando la storia degli edifici la loro immagine e quindi la riconsegna ai posteri di quei luoghi e strutture nei siti originali, seguendo la tecnica e l’immagine filologica, senza sbavature».

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