Norcia, fondi post-sisma: indagato anche Alemanno. Le accuse

Sono 8 in totale le persone finite nell’inchiesta sugli appalti, affidamenti per pasti e trasporti per 2,5 milioni di euro

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Ci sono altri sette indagati, insieme al consigliere regionale del gruppo misto ed ex candidato Pd-M5s alla presidenza della Regione Vincenzo Bianconi, nell’inchiesta aperta dalla procura di Spoleto sugli affidamenti diretti post-sisma, da parte del Comune di Norcia, alla società Sporting Hotel Salicone, di proprietà della famiglia Bianconi.

LA DIATRIBA SUI FONDI POST-SISMA

Gli altri nomi

Nella vicenda – riportano Il Messaggero e Corriere dell’Umbria – sono finiti infatti anche i nomi del padre di Bianconi, Carlo, del fratello minore Federico e della madre Anna Pizzichini, in quanto presidente e amministratori delegati della società. Indagati anche il sindaco Nicola Alemanno e tre tecnici comunali: si tratta di Donatella Bucchi, responsabile ai Servizi sociali fino al 2017 e oggi in pensione, della sua sostituita Daniela Camelia e di Angelo Bucchi. Per tutti loro il pm Patrizia Mattei ipotizza le accuse di abuso d’ufficio e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente. Due i filoni dell’indagine, che mira a fare luce sulle procedure di affidamento del servizio pasti ai terremotati ospitati nei moduli abitativi collettivi e sul trasporto pubblico scolastico a Norcia, per un importo totale che ammonterebbe a circa 2,5 milioni di euro.

I dettagli

Il primo affidamento sarebbe avvenuto con una procedura d’urgenza tre mesi dopo la scossa di ottobre, per poi essere rinnovato altre due volte fino al 2018. L’altro risale invece a settembre 2017, quando il servizio è stato affidato ad un’Ati che aveva la Sporting Hotel Salicone come soggetto capofila, società che si sarebbe poi vista aggiudicare ancora la gara, sempre in via diretta, nel giugno 2018. Per la procura i rappresentanti della Salicone si sarebbero accordati con gli amministratori che gestivano le procedure per ottenere le gare tramite la pubblicazione degli atti tardiva o successiva agli affidamenti, anche attraverso il frazionamento degli importi per procedere in via diretta all’aggiudicazione (quindi sotto soglia comunitaria) e con proroghe tecniche per brevi periodi.

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