Omofobia in Umbria: «La legge si farà»

Perugia, dopo le proteste dell’Omphalos, la Regione assicura che il testo arriverà in aula la prossima settimana. Scettici i manifestanti: «Non ci fermiamo»

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di E.M.

La legge contro l’omofobia e la transfobia arriverà la settimana prossima in consiglio regionale, per essere discussa e votata in una seduta straordinaria, probabilmente già lunedì 20 marzo. È una promessa, quella della presidente dell’assemblea legislativa umbra Donatella Porzi, al termine della mattinata di proteste per il rinvio della legge da parte dell’Omphalos, l’associazione che si batte per i diritti civili contro le discriminazioni sull’orientamento sessuale e l’identità di genere.

La manifestazione di protesta

La vicenda Ma andiamo con ordine. La proposta di legge, presentata dai consiglieri dem Giacomo Leonelli e Attilio Solinas e chiesta dagli attivisti da almeno 10 anni, sarebbe dovuta arrivare a palazzo Cesaroni questa mattina per la discussione ed il voto finale. Poi, però, il consigliere dell’opposizione Sergio De Vincenzi ha avanzato la richiesta di rinvio in terza Commissione per un vizio procedurale – l’assenza di una norma finanziaria aggiornata – e la proposta di legge è stata cancellata dall’ordine del giorno. Il problema, secondo De Vincenzi, starebbe nel fatto che la legge era stata approvata a giugno con una copertura finanziaria che valeva, però, solo fino alla fine del 2016. Di fronte al rinvio, immediata è stata la reazione degli attivisti dell’Omphalos, convinti che il vizio formale sia soltanto una scusa per «affossare definitivamente la legge».

La manifestazione Per questo, l’associazione si è data appuntamento sotto la sede della Regione, in piazza della Repubblica, per una manifestazione di protesta con cori e striscioni colorati. In primo piano, la scritta «Basta scuse, siete complici dell’omofobia». E così decine di membri dell’Omphalos – supportati dai Giovani democratici, Udu e Cgil – si sono radunati per far sentire la propria voce contro «l’immobilismo» della Regione sul tema. «Alla maggioranza in Regione vogliamo dire che siamo stufi – ha detto il segretario Lorenzo Ermenegildi Zurlo – 10 anni di attesa per una legge di civiltà sono troppi, continueremo a protestare fino a quando qualcuno non si assumerà la responsabilità di approvare questa legge». Poi, posati striscioni e megafoni, i manifestanti si sono trasferiti in consiglio regionale, dove hanno assistito silenziosamente alla seduta, mentre si discuteva di altri ordini del giorno.

I MANIFESTANTI: «MANCA IL CORAGGIO» – IL VIDEO

L’incontro Nel corso di una pausa dai lavori, la presidente dell’assemblea Porzi ha voluto incontrare il presidio per tentare di dar loro una spiegazione di quanto successo. «Non c’è alcun desiderio di procrastinare la legge – ha spiegato – sui contenuti non c’è alcun motivo di incertezza, ma per una svista non è stata riallocata nel giusto fondo e ci stiamo adoperando per risolvere». Non soddisfatto, però, il presidente di Omphalos Stefano Bucaioni, che ha chiesto di iniziare comunque il dibattito in aula: «Ormani non ci crediamo più».

La conclusione La maggioranza, allora, si è riunita per un confronto sul da farsi durato almeno un’ora. Alla fine è prevalsa la tesi basata sul parere tecnico degli uffici, secondo il quale, vista la scadenza della copertura finanziaria, la legge non sarebbe iscrivibile all’ordine del giorno, anche alla luce del nuovo regolamento entrato in vigore un mese e mezzo fa. Tornati in aula, quindi, il segretario Pd Leonelli ha chiesto uno «sforzo straordinario all’assemblea legislativa» per una riunione la prossima settimana, proprio per discutere e approvare la legge.

La promessa «La situazione si è creata per il nuovo regolamento e questioni di bilancio – ha ribadito Porzi – ma ci assumiamo l’impegno che l’atto torni in aula entro la settimana prossima». Dello stesso parere anche la presidente Catiuscia Marini, che ha concluso con un appello alla maggioranza perché tutti quelli che condividono la legge siano presenti per votare e, fuori dall’aula, ha rassicurato personalmente gli attivisti dell’Omphalos. «Daremo piena copertura finanziaria – ha detto – mi occuperò direttamente della norma». Soddisfatti a metà Stefano Bucaioni e gli altri: «Noi torneremo qui la prossima settimana e speriamo sia la volta buona per avere delle novità».

 

 

 

 

 

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