Ora legale, lancette spostate un’ora avanti

Nella notte tra sabato 25 e domenica 26, alle 2 del mattino, dovremo reimpostare tutti i nostri orologi. Attenzione all’effetto jet-lag

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La primavera è arrivata e con lei anche l’ora legale. Il passaggio dall’ora solare è previsto per sabato notte – o domenica mattina, se preferite – alle 2. Dovremo quindi spostare le lancette un’ora avanti, se i nostri orologi non lo fanno automaticamente, e di conseguenza dormiremo 60 minuti di meno. Quindi ‘gufi’ state attenti, e ricordate che se domenica vi sveglierete alle 12, dovrete correre a tavola, perché in realtà sarà già l’una.

Gufo o allodola? Se i cosiddetti ‘gufi’ avranno problemi, le ‘allodole’ ne gioiranno. Infatti, se vengono definiti gufi quegli individui che vanno a dormire molto tardi e per questo hanno grandi difficoltà a a svegliarsi presto la mattina, le allodole si svegliano molto presto la mattina, ma vanno a dormire molto presto la sera. Ovviamente le reazioni delle due tipologie durante il giorno sono molto diverse. Il cronotipo gufo – o serotino – non riesce a essere subito attivo e scattante e la sua massima produttività si manifesta nel pomeriggio e durante la sera. Quelli con il cronotipo mattiniero danno il massimo di loro stessi, invece, nella tarda mattinata, per poi avere un calo energetico nel tardo pomeriggio. Rientra in questa categoria circa 1 persona su 10, mentre i gufi sono 2 su 10.

Ora solare addio Con il cambio si dormirà, quindi, un’ora in meno, ma è anche vero che da domenica farà buio un’ora più tardi la sera: quindi potrebbe anche valerne la pena, diciamo. L’ora legale rimpiazza l’ora solare, e tra le altre cose fa risparmiare sull’energia sfruttando un minore uso dell’illuminazione elettrica.

Effetto jet-lag Dunque l’ora legale sembra avere dei vantaggi: il risparmio energetico in primis, ma anche la possibilità di godere più a lungo delle belle giornate. Tuttavia, sebbene un quarto della popolazione mondiale viva in paesi che adottano l’ora legale, gli studiosi hanno scoperto che il ritmo sonno-veglia non si adatta facilmente al passaggio al cambio così repentino. Proprio per questo alcuni soffrono dell’effetto jet-lag. Sono molte le persone che ogni primavera hanno problemi a regolamentare il loro orologio biologico proprio come accede con il cambio di fuso orario.

La storia L’ideatore fu Benjamin Franklin, l’inventore del parafulmine, che nel 1784 pubblicò alcune sue riflessioni sul quotidiano francese Journal de Paris. In queste si poneva l’obiettivo di risparmiare sulla spesa in candele. Nella sua ‘stravaganza’ proponeva ai più pigri di alzarsi presto, anzi lo imponeva loro ritenendo opportuno spostare il tempo per godere di più ore di luce naturale. L’idea non fu neanche presa in considerazione, ma qualche anno dopo, nel 1895, l’entomologo neozelandese George Vernon Hudson la riprese e presentò un documento alla Società Filosofica di Wellington, proponendo uno spostamento in avanti degli orologi di due ore. Fu però presa in considerazione solo quando lo suggerì il costruttore britannico William Willett che trovò terreno fertile nel quadro delle esigenze economiche provocate dalla Prima guerra mondiale. Nel 1916, dunque, la Camera dei Comuni diede il via libera al British Summer Time che implicava lo spostamento delle lancette un’ora in avanti durante l’estate. Molti paesi, tra cui l’Italia, imitarono il Regno Unito in quanto in tempo di guerra il risparmio energetico era una priorità.

 

 

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