Ordinanza antismog: «Due pesi due misure»

Terni, il Comitato del castello di Arrone: «Discriminati i non residentii». I consiglieri comunali Brizi e D’Acunzo: «Città isolata»

Condividi questo articolo su

«Ancora una volta, l’ordinanza del sindaco di Terni Leonardo Latini con le misure legate ai provvedimenti limitativi al traffico per il miglioramento della qualità dell’aria e la riduzione delle emissioni, adopera due pesi e due misure nella valutazione del rischio inquinamento a carico delle autovetture dei non residenti ma con attività a Terni». A lamentare il disagio è Piero Laliscia del Comitato del castello di Arrone.

L’ORDINANZA DEL COMUNE

Lavoratori residenti e non

Dall’ordinanza, evidenzia Laliscia, «si rileva che il lavoratore non residente non possa circolare, se non la domenica, nei giorni di lunedì e martedì, con i veicoli di cui all’elenco dell’art. 2. Di contro notiamo che il lavoratore residente può recarsi presso il luogo di lavoro situato fuori dal comune di Terni con ogni mezzo avendo a bordo autocertificazione del datore di lavoro per il tempo strettamente necessario al tragitto casa-lavoro. Da qui si evince che le auto dei lavoratori residenti a Terni, ma che svolgono attività fuori dal comune, abbiano una portata meno inquinante delle auto dei non residenti che svolgono lavoro a Terni. Si pensi al settore dell’industria, commercio, servizi e simili». Per Piero Laliscia e per il Comitato «il trattamento discriminatorio di tali categorie di lavoratori poteva essere superato con le stesse modalità restrittive dei lavoratori residenti, ovvero con autocertificazione del datore di lavoro per il tempo strettamente necessario al tragitto casa-lavoro. Non ci sono differenze, infatti, tra il lavoratore residente ternano che inquina in uscita e il lavoratore non residente in entrata».

I consiglieri comunali Brizi e D’Acunzo

Anche i consiglieri comunali del gruppo misto Federico Brizi e Valeria D’Acunzo, intervengono sula questione evidenziando che «le misure antismog sono doverose per la tutela della salute pubblica, ma non si può arrivare all’isolamento di una città come Terni che è un punto di riferimento per tutto il territorio provinciale e per il contesto dell’Italia centrale. L’attuale ordinanza che introduce le limitazioni per la circolazione del traffico veicolare, infatti, non prevede, a differenza del passato, la deroga per chi proviene da fuori Terni. Un provvedimento che interessa centinaia di pendolari, lavoratori e studenti, ma anche tante persone che abitualmente vengono a Terni attratti dalla sua vasta offerta commerciale, dai servizi sanitari o alla persona, dalle attività economiche e produttive».

«Penalizzato il ruolo attrattivo di Terni»

Profondamente sbagliato, per Brizi e D’Acunzo, «penalizzare il ruolo attrattivo di Terni, il suo essere cardine per il territorio, ne va di mezzo la mission della città. Per il commercio i contraccolpi possono essere pesanti e per tanti aspetti estesi e per certi versi paradossali: lo shopping è già penalizzato dal maltempo ora rischia di essere penalizzato anche dalle giornate di bel tempo, condizione meteo che nei mesi invernali non facilità la dispersione degli inquinanti nell’aria. Così come riteniamo che iniziative economiche, come le fiere che portano visitatori e affari su Terni, siano salvaguardate. Ci auspichiamo che l’assessorato all’ambiente e quello alla mobilità corrano ai ripari, si attivino per prevedere misure di controllo dei fenomeni inquinanti ma senza penalizzare le attività essenziali e pulsanti di Terni».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli