Orvieto: «La discarica non va ampliata»

Terni, manifestazione di protesta – martedì prossimo alle 15,30 a Perugia – durante la seduta del consiglio regionale

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Il consiglio regionale, quando martedì tornerà a riunirsi, non avrà solo da pensare alle questioni legate alla ‘visita’ della Guardia di Finanza e che non fa dormire sonni tranquilli ad un bel po’ di gente. Perché da Orvieto e dintorni c’è un altro bel po’ di gente che si sta organizzando per raggiungere Perugia. Sono quelli a cui la decisione di ampliare la discarica ‘Le Crete’ non piace per niente. E alle 15,30 saranno sotto palazzo Cesaroni. Per farsi vedere e, soprattutto, sentire.

I sindaci Non è escluso che, insieme ai cittadini, ci possa essere almeno qualcno dei sindaci dei Comuni – Città della Pieve, Monteleone di Orvieto, Montegabbione, Parrano, San Venanzo, Ficulle, Fabro, Allerona, Castel Viscardo, Castel Giorgio, Orvieto, Porano, Baschi, Montecchio, Guardea, Alviano, Lugnano in Teverina, Attigliano, Giove, Penna in Teverina – che hanno approvato all’unanimità un documento nel quale «esprimono grande preoccupazione per l’atteggiamento tenuto dalla maggioranza di centro sinistra in consiglio regionale e ribadiscono la loro più totale contrarietà ad ipotesi di ampliamento della discarica esistente».

I cittadini Loro, i cittadini, intanto si organizzano. Hanno aperto una pagina su Facebook – saveorvieto, si chiama – nella quale si legge: «La nostra terra, le nostre radici. Non siamo più liberi di immaginare e dare vita al nostro futuro. Siamo stati solidali quando Napoli chiamò, di fronte ad una crisi dei rifiuti epocali. Orvieto rispose, prendendosi la responsabilità di collocare nella nostra discarica i rifiuti di cittadine e cittadini in difficoltà. Oggi a noi ci chiedono, ancora una volta, di essere la pattumiera dell’Umbria, ampliando il secondo calanco, andando contro la legislazione europea, di fronte ad una Regione che da anni propone soluzioni vecchie, con una raccolta differenziata che non decolla. Abbiamo proposto realtà virtuose come quella di Ponte delle Alpi, abbiamo spiegato come funziona il centro di differenziazione rifiuti di Tel Aviv, abbiamo portato a Orvieto esperti e tecnici che hanno spiegato come il rifiuto se riciclato e riutilizzato può diventare una risorsa economica che non danneggia l’ambiente. Abbiamo tentato di spiegare che un’altra gestione dei rifiuti è possibile. Di fronte a questo c’è sempre la solita ricetta. Torniamo protagonisti, come lo facemmo, cittadini e politica, quando Orvieto rischiava negli anni ’70 di fare la fine di Civita. La Rupe stava crollando e insieme ottenemmo l’attenzione internazionale. Oggi la Rupe può nuovamente crollare per una devastazione ambientale, per il rischio di inquinamento della falde acquifere, per il rischio di penalizzare la nostra produzione agricola di qualità. Ad Orvieto serve un nuovo grande progetto di conservazione ambientale. ‪#‎SAVEORVIETO‬, partiamo da noi. Nei nostri profili Facebook di orvietani e quelli degli amici, quelli di chi conosce e vuole bene alla città mettiamo l’immagine ‪#‎stopdiscarica‬ e #saveorvieto. Richiamiamo l’attenzione del mondo degli intellettuali. Ognuno faccia la propria parte. Cominciando da noi che ci stiamo trovando insieme per questa nuova campagna».

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