Ospedale Perugia, 8 posti di intensiva recuperati in extremis

Il dg Giannico: «Rispettato il piano della Regione. Per l’ospedale da campo abbiamo 2 medici e altri 2 in arrivo. Ma ne servono 11». Selezioni infermieri: colloqui in 4 giorni

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di F.T.

Il punto sui posti letto Covid dell’azienda ospedaliera di Perugia alla mattinata di lunedì. A farlo è il direttore generale Marcello Giannico: «Alle ore 8 di questa mattina – spiega il dg – avevamo disponibilità di 3 posti in degenza ordinaria e 3 in terapia intensiva. Quest’ultimi sono stati resi disponibili attraverso l’allestimento di 4 posti letto ‘critici’ presso il blocco chirurgico ‘Trancanelli’. A questi presto se ne aggiungeranno altri 4 per un totale di 8 posti ulteriori di terapia intensiva. In tal modo – osserva Giannico – abbiamo raggiunto i requisiti chiesti dalla Regione Umbria nel piano di salvaguardia approvato a metà novembre. Un obiettivo più che centrato anche per i posti letto ‘ordinari’ che sono 130 contro i 110 definiti dal piano».

SPECIALE COVID – UMBRIAON

Marcello Giannico

«Anestesisti, domande da chi già lavora in Umbria»

La situazione, anche alla luce dei numeri citati, resta ovviamente estremamente complessa e ‘al limite’: «Circa l’ospedale da campo di Bankitalia e Regione – spiega il direttore generale del ‘Santa Maria della Misericordia’ -, il nodo, come noto, è quello del personale. La scelta di collocare tale struttura a ridosso del nostro ospedale risale al 23 novembre scorso. Da allora, ci siamo attivati con selezioni per anestesisti che però non ha portato i risultati sperati. Le domande sono giunte da professionisti che lavoravano già in Umbria presso le altre tre aziende, sanitarie e ospedaliere, della regione, oppure da medici del nostro nosocomio che puntavano ad una proroga degli incarichi attraverso la selezione. Per i primi, non abbiamo ovviamente inteso mettere in difficoltà altre strutture sanitarie umbre e i colleghi che vi operano, già estremamente gravati».

«Ecco cosa serve per l’ospedale da campo»

Alcune figure, in questa penuria, sono state comunque individuate: «Si tratta di 2 liberi professionisti di lungo corso – spiega Giannico – che hanno esperienze significative anche in teatri operativi complessi, ad esempio in contesti bellici, e che possono essere importanti anche nel coordinamento delle attività dell’ospedale da campo. Contiamo poi, dovendo comunque ragionare con tempi tecnici e nulla osta, di reperire anche altri 2 anestesisti provenienti da fuori regione. Il numero necessario per far partire l’ospedale da campo è di 11 anestestisti e 30 infermieri. Sugli infermieri stiamo strigendo al massimo i tempi, visto che la selezione ha portato a 464 candidature e i colloqui si terranno dal 16 al 19 febbraio. Poi inizieranno le chiamate, nella speranza che non si tratti di professionisti già in servizio presso il nostro sistema sanitario regionale. In ogni caso non lasceremo nulla di intentato».

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