«Papa Francesco benedice Norcia»

Il Vescovo Boccardo ha incontrato il Santo Padre: «Mi chiede sempre come stanno gli abitanti della Valnerina»

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«Fin dalle prime scosse il Santo Padre è sempre stato molto vicino e interessato alla situazione della gente. Più volte ci ha fatto pervenire i suoi messaggi di vicinanza, anche con dei segni concreti di condivisione», lo ha detto l’arcivescovo di Spoleto-Norcia Renato Boccardo dopo l’incontro con Papa Francesco avvenuto lunedì mattina.

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La benedizione Ovvio che tra gli argomenti del colloquio ci fosse la situazione delle popolazioni colpite dal terremoto che ha reso inagibile la città di Norcia e altri centri della Valnerina. «Naturalmente la conversazione si è orientata anche sulla situazione attuale – ha detto Boccardo a VaticanNews- ho avuto modo di ricontargli un po’ le attese, le speranze, le delusioni e anche le frustrazioni della mia gente. Il Papa, come sempre, mi ha chiesto di portare la sua benedizione e nello stesso tempo ha manifestato la sollecitudine e la paternità con la quale in questi mesi ci siamo sempre sentiti accompagnati e sostenuti».

Il senso di comunità «Le speranze sono quelle di ritrovare una vita dignitosa e sicura. Adesso, dignitosa lo è perché le case sono inagibili, ma per fortuna sono state consegnate quasi tutte le casette di legno. Dunque, una vita familiare e sociale sta riprendendo piano piano. È chiaro, mancano i centri di aggregazione. Per fortuna a Norcia con la Caritas italiana, grazie al sostegno dei cattolici d’Italia, abbiamo potuto costruire un centro di comunità: un grande salone che serve sia per le celebrazioni liturgiche della comunità che per incontri vari – la catechesi, certamente, ma tanti altri incontri – che permettono alla gente di stare insieme, di riallacciare i rapporti, di ricostruire il tessuto sociale.

La ricostruzione che non si vede «Le frustrazioni – continua Boccardo – sono dovute alle tante promesse che sono state fatte e al grande ritardo circa la realizzazione di queste. Per cui c’è un po’ di amarezza e delusione. Di fatto, la ricostruzione, quella vera, non c’è, non si vede nulla. Sono state smaltite un po’ di macerie, questo sì, però la ricostruzione delle case per la loro fruibilità, dei monumenti, degli edifici pubblici e delle chiese, ancora non ci siamo».

Settimana Santa: dopo il buio viene la luce «In questa situazione di passione, però con tanta fiducia. La gente della Valnerina è forte, coraggiosa e, purtroppo, è abituata ad affrontare i terremoti e dunque reagisce con determinazione. La Settimana Santa è un’occasione per partecipare, anche attraverso le nostre sofferenze, alla Passione del Signore e per accogliere anche la luce e la forza che vengono dalla sua Risurrezione. Dunque c’è un messaggio nella Settimana Santa che è quello che ci fa pensare che dopo il buio viene la luce. Quindi, ripartire è possibile, senza aspettare che da fuori qualcuno faccia chissà cosa, ma facendo ciascuno la propria parte, anche nelle situazioni piccole, quotidiane, che costituiscono poi la vita vera»

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