Pd, resa dei conti: slitta la direzione

Il chiarimento è stato rinviato alla riunione plenaria rinviata a giovedì: rompere tutto non conviene a nessuno e l’imperativo è cercare un compromesso

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Di sicuro non sarà una faccenda semplice. Poi, certo, è bene tener presente che la politica ha i suoi riti e le sue priorità. Quindi i risultati non sono scontati. Ma, insomma, andare ad una rottura definitiva, in fondo, non convinene a nessuno.

Il Pd I piddini della Regione Umbria stanno discutendo tra di loro – e mai come in quesa fase le diverse anime del partito provano ad allargare i propri confini interni – e i margini di trattativa sembrano sempre più ridotti. Da una parte c’è la presidente Marini, dall’altra (per non farla troppo complicata) c’è il sotosegretario Gianpiero Bocci. Motivo del contendere: le nomine che hanno portato alle dimissioni dell’assessore Luca Barberini.

LA POSIZIONE DI BARBERINI – IL VIDEO

Il dibattito In questi giorni è stato tutto un sussesguirsi di prese di posizione – uffciali e via social network – le ultime delle quali, proprio della presidente Marini, sembra non siano state prese bene dai bocciani. Ma tanto la convinzione resta la stessa: la ricerca del compromesso – magari ai ribasso – è indispensabile. A nessuno, dentro il Partito Democratico dell’Umbria, interessa sfasciare il giocattolo.

LA POSIZIONE DI MARINI – IL VIDEO

In direzione La riunione del gruppo si è risolta, si limita a dire il segretetario regionale Leonelli, in modo «interlocutorio, non sono stati fatti passi avanti né indietro. Ognuno è rimasto sulle proprie posizioni. Vedremo in direzione, in teoria ci dovrebbe essere tutto il partito E speriamo di riuscire a ricomporre». Ma intanto i tempi si allungano: «A seguito dell’aggiornamento del gruppo consiliare a mercoledì e della richiesta del capogruppo Chiacchieroni – dice nel pomeriggio Leonelli – la direzione regionale è rinviata a giovedì 3».

 

 

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