Perugia, Castagnini: «Salvezza? Sono ottimista. Dai cedibili ai Primavera, vi spiego il mercato di gennaio»

Il ds del Grifo, ospite di UmbriaTv, fa il punto

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di Gabriele Ripandelli

Sembra piombato dall’Inghilterra. Questo viene da pensare guardando l’ospitata a UmbriaTV di Renzo Castagnini, 66 anni di Reggello in provincia di Firenze. Schietto, sicuro, elegante. Nella prima uscita ufficiale da direttore sportivo del Perugia mostra tutto il suo aplomb inglese («Qua mi vedete così ma sabato ero avvelenato per il pareggio») e a Fuori Campo incalzato da Riccardo Marioni e dai suoi ospiti, parla con ottimismo di salvezza, spiega senza veli le situazioni dei singoli facendo nomi e cognomi, quasi snobba il mercato invernale. La sua lunga esperienza traspare anche nelle parole.

«Possiamo salvarci. La squadra è competitiva»

«Questa squadra può salvarsi. Sono molto ottimista nel raggiungere il risultato che ci siamo prefissati»: Castagnini guarda con fiducia al presente e al futuro più prossimo in casa Perugia. Ricorda i motivi che lo hanno portato a scegliere di sposare la causa biancorossa: «Il club ha una storia importante e sono grato di essere qua, ha le strutture per poter lavorare e ha una squadra competitiva». Il primo commento sulla rosa è positivo: «Abbiamo forti individualità, sono tutti giocatori di categoria. A mio giudizio però è un po’ troppo attempata, preferisco le squadre più giovani. È sbagliato concettualmente avere tanti giocatori di esperienza in panchina come Melchiorri (36 anni), Di Carmine (34), Strizzolo (30), Rosi (35) e Angella (33). Fuori deve stare chi deve ancora dimostrare». Il direttore sportivo traccia anche un parallelo con la scorsa stagione vissuta a Palermo e conclusa con la promozione in B: «Rivedo la convinzione dell’allenatore, l’unione del gruppo e le difficoltà del campionato. Castori e Baldini si somigliano anche caratterialmente nell’approccio al lavoro». Qualche parola in più proprio sul gruppo: «Questa squadra tecnicamente è all’altezza del campionato. Se non faceva risultati precedentemente ci sarà un motivo. Forse si pensava troppo a sé e poco al gruppo. Li ho bastonati e li ho tritati ma li ho fatti sentire importanti. Ora abbiamo un gruppo forte e hanno recuperato autostima». Sul pareggio di sabato contro il Palermo, sfida in cui era ex: «Abbiamo fatto un grande primo tempo. L’autorete subita dopo due minuti ci ha creato un po’ di ansia anche se la partita era in controllo. La rabbia del mister a fine partita? Anche io ero avvelenato perché meritavamo di vincere la partita».

Linee guida del mercato

«A gennaio devi cogliere le opportunità che si possono creare, per organizzare e decidere c’è l’estate» Castagnini analizza la prima finestra di mercato che sta vivendo da direttore sportivo del Perugia. Sulle operazioni: «Non prenderemo un giocatore tanto per, anzi qualcuno dovrebbe uscire per sfoltire la rosa e facilitare anche le scelte del mister. Prima dobbiamo pensare alle uscite e poi cercheremo giovani bravi che vogliono darci una mano». Vengono fatti i nomi dei possibili partenti: «Strizzolo (già al Modena), Melchiorri e Beghetto. Li ho chiamati e ci ho parlato con lealtà senza passare per i procuratori. Devono trovare una soluzione che li renda felici, se restano invece devono lavorare per la città e per il club. Se dimostrato che mi sono sbagliato sarà contento di ammetterlo perché ne trarrà benefici il Perugia. Situazione diversa è quando capita che un giocatore vuole andare via e te lo chiedono. Tu lo devi dare via perché non giocherà più per il Grifo ma per sé stesso». Il primo obiettivo in entrata è un centrocampista: «Abbiamo individuato alcuni profili ma non li abbiamo ancora chiamati. Tra questi c’è chi gioca in serie A, chi in B e chi in Primavera 1. Cerchiamo giocatori per fare la mediana a due mentre sugli esterni non siamo corti anche se dovesse uscire Beghetto». Un aneddoto poi su un calciatore di cui non viene fatto il nome, ma che potrebbe corrispondere a Cortinovis andato a Cosenza: «Tempo fa ho cercato un giocatore che mi ha detto che ci doveva pensare. In quel momento l’ho scartato e quando poi mi ha detto che era sicuro di venire non lo volevo più. Quando ti chiama il Perugia devi venire a giocare senza pensare a soldi o altro. Solo così metti in campo determinazione, corsa e voglia. Non puoi titubare soprattutto se non hai un passato». Un occhio verrà dato anche a ciò che i biancorossi hanno già in casa: «In Primavera ci sono dei giocatori che piacciono molto al sottoscritto e all’allenatore. Se devo prendere un giocatore da fuori che è come un giovane che già ho, tengo i miei. Vanno però aiutati e aspettati, non abbandonati e criticati». Il direttore sportivo risponde anche alle critiche mosse al Perugia di fare mercato sempre nelle ultime 24-48 ore: «L’occasione può arrivare negli ultimi giorni perché magari si capisce che l’ambizione che si ha non trova riscontro con la realtà e là nasce l’opportunità». E se niente dovesse cambiare? «Non mi piango addosso: questa squadra può salvarsi anche cosi».

I singoli

Castagnini aggiorna sulle condizioni di Struna nel percorso di recupero: «Ha avuto uno stiramento di terzo grado e il tempo per questi infortuni solitamente è di due mesi. È in via di guarigione e tra due settimane si riaggrega in squadra, poi si deve riatletizzare». Sul reintegro di Rosi e Angella: «Sono a disposizione del mister, farli giocare o meno è una scelta tecnica. Quando sono arrivato erano fuori dal gruppo e spinti da me con l’accordo del presidente e dell’allenatore li abbiamo reinseriti. Sono tornati con un atteggiamento diverso rispetto a quello di cui mi hanno parlato. Si stanno allenando duramente e credo ci sarà spazio anche per loro». Un commento secco anche sulla situazione di mercato di Kouan: «Non abbiamo ricevuto nessuna offerta». Chiusura con i complimenti a Luperini che ha avuto anche a Palermo: «Quando sono arrivato non stava benissimo. Ora sta crescendo e migliorando. Nelle ultime partite ha fatto bene».

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