Perugia, Circolo Island scende in piazza

Sabato 11 il corteo dell’associazione per protestare contro lo sfratto imposto dal Comune. Cittadini e associazioni nei luoghi del degrado, tra Madonna Alta e Fontivegge

Condividi questo articolo su

di E.M.

Contro lo sfratto, arriva la protesta. Sabato 11 febbraio, a partire dalle 14, il Circolo Island di Madonna Alta manifesterà per far sentire la sua voce contro il Comune di Perugia, che con una lettera aveva invitato l’associazione a lasciare i locali, nei quali svolge l’attività da 16 anni, entro lo scorso 25 gennaio. Lo sfratto era arrivato come conseguenza dell’entrata in vigore del nuovo regolamento sulla concessione degli spazi alle associazioni. Ma mentre nell’acropoli tutto è rimasto com’è – la casa dell’Associazionismo ad esempio non è stata toccata – a rischiare di ‘chiudere’ sono ora le realtà fuori dal centro. Motivo per cui il Circolo aveva parlato di «associazioni di serie A e di serie B». 

La manifestazione Dopo la notizia dello sfratto – fa sapere il Circolo Island – tantissime persone, gruppi e associazioni hanno espresso all’associazione la loro vicinanza e solidarietà attraverso assemblee e comunicati, appelli sui social e nuove iniziative culturali. Da qui, l’organizzazione di un corteo, che partirà alle 14 di sabato dal parcheggio della scuola di via Magno Magnini, dove si trova la sede. «Il Circolo Island invita tutti a scendere in piazza – si legge nella nota – e camminare per le strade di Madonna Alta e Fontivegge: quelle zone che l’amministrazione indica degradate e da riqualificare, ma in realtà luoghi in cui il Circolo ha promosso e continua a promuovere iniziative che possono permettere di vivere il quartiere come luogo collettivo, con tutte le contraddizioni che ne conseguono».

Il circolo Island

La petizione Per salvare una realtà ormai radicata nel territorio perugino, a metà gennaio era partita anche una petizione su change.org, dal nome ‘Non si cancellano 16 anni in 15 giorni’. Il circolo Island, affiliato Arci, infatti, da 16 anni raccoglie nei suoi spazi tante realtà, con attività culturali e ricreative, dando spazio a progetti per favorire l’inclusione, a collettivi politici e ad associazioni di tutela del territorio e dell’ambiente. Nella sua rete c’è Antigone, che si batte per i diritti dei detenuti, il circolo Primo maggio, il comitato acqua pubblica, la Palestra popolare, il gruppo ‘Perugia non si vende’, la Rete degli studenti medi, la comunità Hip hop, Save youth action group, il laboratorio di fotografia Cuartonigro photolab e Terra fuori mercato, un comitato di produttori che ogni giovedì organizza un piccolo mercatino.

Un’assemblea al circolo Island

Il regolamento La vicenda della concessione degli spazi comunali alle associazioni cittadine ha avuto inizio più di un anno fa, quando il comune – su impulso del Movimento 5 stelle e del gruppo misto – ha ripreso in mano il lungo elenco di spazi concessi in uso ad associazioni a titolo gratuito o dietro corresponsione di un canone spesso irrisorio. Al centro della questione c’era la vicenda della Casa dell’Associazionismo di via della Viola, in cui venivano ospitate, in comodato d’uso gratuito, poche associazioni, per le quali la Provincia non richiedeva neanche il rimborso delle spese. Così, i lavori dell’assessorato al Patrimonio guidato dall’assessore Cristina Bertinelli, hanno portato allo scoperto modifiche alle destinazioni d’uso, spese mai rimborsate al comune anche per il pagamento delle utenze, concessioni più che ventennali e canoni di locazione irrisori anche quando le stesse associazioni avevano trasformato quegli spazi in attività commerciali. Da lì è nata dunque l’esigenza di una modifica al regolamento che, secondo il circolo Island, è andata però a colpire solo le realtà più piccole.

Lo sfratto Il circolo aveva una convenzione con il Comune, che regolava l’uso dei locali sottostanti la scuola di Madonna Alta. Dopo la scadenza, nel 2011, le trattative sono andate avanti per anni fino a giungere ad un accordo che prevedeva che gli attivisti si sarebbero occupati della manutenzione non solo della struttura ma anche del parco – quello tra il Chico Mendez e la Coop di via Cortonese – e in cambio avrebbero potuto mantenere a titolo gratuito l’occupazione degli spazi interni. Poi all’improvviso – aveva raccontato Federica De Santis ad umbriaOn – a metà gennaio era arrivata una lettera da parte dell’amministrazione con cui le associazioni venivano invitate a lasciare i locali entro 15 giorni, per inadeguatezza e degrado dei paramenti. Un tradimento degli accordi, secondo il Circolo, che però non si arrende: la manifestazione è adesso uno strumento in più per avere risposte dal Comune.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli