Perugia, la Grande guerra in mostra

Un percorso espositivo allestito a palazzo Baldeschi dalla Fondazione cassa di risparmio di Perugia e dalla fondazione CariPerugia

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di Ros. Par.

Una mostra che vuole far conoscere la guerra vissuta dai singoli soldati. E l’Umbria sui campi di battaglia durante il primo conflitto mondiale ne ha persi ben 11mila. A ricordarlo il direttore del Museo centrale del Risorgimento di Roma, Marco Pizzo, curatore della mostra ‘La prima guerra mondiale e l’Umbria’, inaugurata martedì pomeriggio. Si tratta di un percorso espositivo, visitabile fino al 2 giugno, allestito a palazzo Baldeschi dalla Fondazione cassa di risparmio di Perugia e dalla fondazione CariPerugia, in occasione del centenario della Grande guerra.

La memoria A distanza di cento anni la memoria è ancora viva, non solo in Italia, ma anche nella nostra regione, dove il rapporto tra la popolazione umbra e i chiamati al fronte fu, come mostrano i dati del ministero della guerra, il più alto in assoluto, con l’impegno al fronte di 968 giovani ogni 1000 chiamati a combattere, in pratica l’intero contingente in età militare.

Lo spirito dell’iniziativa «Obiettivo della mostra è di rievocare in maniera critica una vicenda – ha spiegato Carlo Colaiacovo, presidente della Fondazione cassa di risparmio di Perugia – che nella storia europea contemporanea ha rappresentato un autentico spartiacque. Da un lato vorremmo poter cancellare quell’orrore e accontentarci di definire la Grande Guerra, con le parole profetiche e ammonitrici di Benedetto XV, ‘un’inutile strage’. Dall’altra abbiamo però il dovere civile prima che intellettuale di comprendere le complesse ragioni che portarono a quella deflagrazione, le conseguenze che essa produsse e che non possono essere considerate tutte negative».

PARLA CARLO COLAIACOVO: L’INTERVISTA

La mostra Il nucleo centrale dell’allestimento, composto da materiali conservati negli archivi dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano, dell’Iccu (l’Istituto centrale per il catalogo unico), dell’Istituto centrale dei beni sonori e Audiovisivi e dell’Istituto Luce – Cinecittà, viene dalla mostra patrocinata dalla presidenza del consiglio dei ministri, struttura di missione, allestita a Roma nel maggio scorso nel complesso monumentale del Vittoriano. Tale materiale è stato integrato con una sezione umbra, anche grazie alla collaborazione di istituzioni locali, come il Comune di Perugia, la soprintendenza archivistica dell’Umbria, la deputazione di storia Patria per l’Umbria, la Camera di commercio di Perugia e l’Ufficio scolastico regionale. Da qui l’unione di tante fonti documentarie: scritti, materiali fotografici, manifesti di propaganda, dipinti e cimeli di guerra. Colpiscono i ritratti delle vecchie fotografie, volti di tanti combattenti umbri, molti dei quali non hanno fatto più ritorno a casa, che per la prima volta escono dal Museo centrale del Risorgimento di Roma per trovare spazio a palazzo Baldeschi.

I materiali I visitatori  possono vivere anche la tragica esperienza della trincea, riprodotta con installazioni video che proiettano filmati accompagnati da un audio realizzato dai futuristi che si caratterizza per i rumori frastornanti delle nuovi armi. Restando in tema di voci, si può ascoltare quella originale del generale Armando Diaz che legge il bollettino della Vittoria.

La cerimonia Il taglio del nastro è stato preceduto da un incontro, che si è tenuto in un’affollatissima Sala dei Notari, a Palazzo dei Priori, che ha visto anche la partecipazione dell’ex presidente del Senato, Franco Marini, presidente del Comitato storico scientifico per gli anniversari di interesse nazionale. Per Marini ricordare la guerra «in particolare la Prima guerra mondiale vuol dire fare un’analisi del presente per non commettere gli stessi errori e per riflettere anche alla luce di quello che sta succedendo oggi nel mondo. È importante che la situazione non sfugga di mano perché basta una scintilla». Nel concludere il suo intervento Marini ha poi citato l’invito di Papa Francesco «per non cadere in un’altra guerra mondiale».

Il ricordo Durante l’incontro il presidente Colaiacovo ha ricordato anche il sacrificio di Vincenzo Valentini, giovane volontario e figlio dell’allora sindaco di Perugia morto in guerra. Figura che è stata ricordata anche da Franco Marini, leggendo alcune frasi tratte dal suo diario. Frasi da cui si evince l’impotenza di fronte ad una guerra che «è stata una rottura della storia non solo per l’evento guerra in se stesso, ma anche per il legame con le difficoltà che viviamo oggi».

 

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