Perugia: «L’ho spinta, così l’ho uccisa»

A chiarire la dinamica della morte dell’anziana Danielle Chatelain è stata Renate Kette, che davanti al gip ha raccontato tutto

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Una lite violenta, violentissima e poi la follia cieca. Con una spinta Renate Kette, 53 anni originaria dell’Albania, ha fatto cadere dalle scale la 72enne Danielle Chatelain e poi le ha sbattuto più volte la faccia a terra, sui gradini, fino ad ucciderla.

Una morte violentissima quella dell’anziana di origini svizzere avvenuta venerdì scorso nell’appartamento della vittima, in via Oberdan a Perugia. A raccontare i dettagli macabri di quella violenta lite sfociata in un crimine efferato è stata la stessa Kette durante l’udienza di convalida dell’arresto al carcere di Capanne davanti al gip Lidia Brutti.

Il fermo L’unica indagata, fermata con l’accusa di omicidio volontario aggravato dalla crudeltà, ha chiarito lunedì la propria posizione «in base ai suoi ricordi, che non sono nitidissimi» come ha riferito il suo difensore, l’avvocato Saschia Soli. Appare molto provata, ha proseguito ancora il legale, ed ha pianto durante tutto l’interrogatorio, durante il quale ha risposto a tutte le domande e ha riferito l’intera dinamica dell’omicidio. La donna, venerdì scorso, aveva chiamato i soccorsi subito dopo aver ucciso l’anziana. Quando è arrivata la polizia è scattato subito l’arresto in flagranza.

Amica della figlia Le due donne si conoscevano da tempo, circa vent’anni, perché Renate era amica della figlia dell’anziana, morta qualche tempo fa. In seguito ad alcune discussioni avvenute nei giorni precedenti l’omicidio, Danielle aveva deciso di allontanare Renate da casa sua, fino alla lite più violenta di tutte, quella che le è costata la vita. Intanto, in attesa della convalida del fermo, Renate rimane accusata di omicidio volontario aggravato da sevizie, crudeltà e dall’età della vittima. E intanto per mercoledì è prevista l’autopsia sul cadavere della vittima che, forse, potrà chiarire agli inquirenti la dinamica precisa dell’aggressione. Per la Procura l’omicidio non sarebbe stato premeditato.

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