Perugia, Monteluce: «Un vero flop»

Spazi angusti e lavoratori costretti a spostare le scrivanie dalle infiltrazioni e dall’umidità. Ma il peggio potrebbe ancora dover arrivare

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L.P.

Che Monteluce non sia diventato proprio il quartiere del futuro come, invece, era stato pensato e ideato dalla giunta regionale che con il comune e l’università ha condiviso il progetto, ormai se ne sono accorti un po’ tutti.

Dipendenti Se ne accorgono ogni giorno anche quei dipendenti comunali che, circa un anno fa, sono stati trasferiti da via Scarlatti nei nuovi uffici al piano superiore rispetto al supermercato Emisfero, con le finestre che affacciano direttamente sulla piazzetta restaurata dopo anni e anni di lavori. Sono circa una quarantina, lavorano allo stato civile, all’ufficio elettorale, all’anagrafe e ai servizi demografici. «Appena siamo arrivati – racconta uno di loro – abbiamo subito capito che non c’erano grandi spazi. Ci siamo dovuti adattare, facendo svariati aggiustamenti.

intonaco nuova monteluce

Macchie di umidità

L’impiantistica era stata realizzata dagli operai in maniera molto rigida, «abbiamo avuto notevoli problemi a spostare le scrivanie e i banconi, abbiamo bisogno di più spazio, soprattutto per quando siamo aperti al pubblico». Prese della corrente mancanti e spazi angusti per contenere registri compilati a mano che risalgono fino all’800. «Ci siamo adattati nel modo migliore ma i locali sono insufficienti, abbiamo dovuto sistemare due colleghi in una sorta di atrio, con due dipendenti che hanno la scrivania in mezzo al passaggio tra i vari uffici», racconta ancora. E se all’interno le strutture sono ancora nuove, di fuori, all’esterno, dalla terrazza già cadono pezzi di intonaco e le infiltrazioni di acqua sono all’ordine del giorno.

acqua nuova monteluce

Le infiltrazioni nel garage

Infiltrazioni «Nei garage l’acqua c’è sempre, sia che piova sia che c’è il sole. Ora speriamo che con l’estate l’acqua si asciughi, ma quest’inverno sono già tornati gli operai ad asciugare l’umidità che aveva colpito i muri e le scale che dagli uffici conducono al parcheggio sotterraneo», lo stesso in cui posteggia chi va a fare la spesa al supermercato. Un vero e proprio flop, dunque, per gli unici ‘abitanti’ del nuovo quartiere che sarebbe dovuto diventare un modello di integrazione e di architettura moderna in linea con la tradizione e la storia della città. «Soprattutto perché a parte chi ci lavora – racconta ancora il dipendente – il quartiere è praticamente deserto. C’è chi va a fare la spesa e chi va in palestra, per il resto non si vede anima viva. Gli appartamenti di fronte ai nostri uffici sono praticamente vuoti e degli studenti universitari non ce n’è neppure l’ombra. Quale giovane verrà a vivere qui con tutte le facoltà dislocate lontano? E le famiglie che cosa dovrebbero venire a fare se, con il traffico della galleria Kennedy e di porta Pesa, è sempre un’impresa riuscire a raggiungere Monteluce?».

Nuovo trasloco Oltre che per Regione e Università, alle prese con le perdite del fondo immobiliare costituito per la realizzazione dei lavori, i problemi potrebbero addirittura aumentare anche per il comune. «L’amministrazione ha previsto che, tra un paio d’anni, tutti noi dipendenti verremo spostati all’ingresso, nell’ex convento di Monteluce, quello su cui il comune ha preso un mutuo di 4 milioni di euro per la ristrutturazione. Quegli spazi non sono adeguati, sono addirittura inferiori a quelli attuali, soprattutto se saremo sistemati al piano meno due com’è ora nelle intenzioni dei dirigenti. Come faremo a lavorare tutti lì quando l’anagrafe sarà unificata e, per tutta Perugia, ci sarà un solo ufficio? Ci sono spazi troppo piccoli e mal collegati tra loro, per cui per spostarsi da un ufficio a un altro si dovrà uscire all’esterno dell’edificio. Come potremo lavorare in quella situazione?».

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