Perugia, ospedale: una dedica ‘sportiva’

Il ginnasta Lorenzo Ticchi, operato con successo dall’equipe del professor Caraffa: «Se vinco a Rio è merito suo»

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«Se alle Olimpiadi vinco una medaglia la dedico al professor Caraffa». Queste le parole del ginnasta Lorenzo Ticchi dopo l’intervento chirurgico subito al ginocchio sinistro al ‘S.Maria della Misericordia’. Ed anche per l’arbitro di calcio Emidio Morganti l’ospedale di Perugia è stato un crocevia fondamentale nello sviluppo della carriera: due storie di sport legate al nosocomio perugino.

Intervento e determinazione L’equipe della struttura di ortopedia diretta dal professor Caraffa è intervenuta per la seconda volta sul ginocchio di Ticchi: «Mi sono affidato – ha spiegato il ginnasta di Meda – alle sue mani  senza avere il minimo dubbio. Ora che l’intervento è andato per il meglio sono determinato a recuperare il tempo perduto».

La dedica Mirino puntato a Rio de Janeiro: «La ginnastica artistica impone grandi sacrifici, ma sarò orgoglioso di dedicare la mia partecipazione alle Olimpiadi e l’eventuale medaglia a chi mi ha permesso per ben due volte di riprendere l’attività, quando erano in molti a pensare che mi sarei ritirato. Oltre al professor Caraffa ho voluto ringraziare anche le due anestesiste che mi hanno assistito, Barbara Bifarini e Flavia Falchetti. Con lui non c’è solo un rapporto di fiducia, ma un’amicizia collaudata e nel mondo della ginnastica viene considerato un mito; siamo in tanti ad aver avuto bisogno di lui, e figurarsi se ci spaventa la distanza per arrivare dalle nostre sedi a Perugia. Se a Rio de Janeiro – ha concluso Ticchi – riesco nella impresa di salire sul podio, dedicherò a lui la medaglia» .

Tenacia e passione «La più grande soddisfazione – il commento del professor Caraffa – è quella di vedere che un atleta tornare all’attività agonistica. La ginnastica artistica è disciplina che richiede sacrifici enormi, e conoscendo Lorenzo Ticchi da quando muoveva i primi passi, farò il tifo per lui perché conosco la sua straordinaria tenacia e passione per lo sport».

Arbitro in sesto Fondamentale il lavoro del profssore Caraffa e della sua equipe anche per Emidio Morganti, ex arbitro ascolano che durante i suoi 14 anni di professionismo ha ricevuto diversi riconoscimenti e da 4 è vice designatore della Can A. Per lui un intervento in artroscopia al ginocchio destro:  «Sono orgoglioso della carriera che ho realizzato come arbitro, e attribuisco dei meriti al professor Caraffa se sono arrivato ai massimi livelli . Ci conosciamo da una vita e quando ero in attività mi affidai a lui dopo un infortunio ad un ginocchio. Questa è il secondo intervento chirurgico, e mi è stato assicurato che presto tornerò al lavoro. Non è soltanto l’essere corregionali e la condivisione dei valori dello sport ad unirci, c’è un rapporto di amicizia e di fiducia. Ad Ascoli dove vivo, e nelle Marche in generale, molti sanno che quando si hanno problemi ortopedici, il primo professionista da interpellare è proprio lui».

Ricordi biancorossi Per Morganti amarcord legato al Perugia ed allo stadio ‘Curi’: «Ho bei ricordi di Luciano Gaucci e di Ilvano Ercoli ed ogni volta che li ho incontrati mi sono trovato a mio agio. Gaucci aveva una fama di contestatore, ma io lo ricordo come un personaggio appassionato. Per il suo passato con i tanti campionati in serie A, auguro al Perugia di tornare in serie A».

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