La questione, all’assessore comunale di Perugia Francesco Calabrese, la pone, polemicamente Giampiero Tamburi, coordinatore di ‘Perugia: Social City’: «Chi, tra i residenti e chi si trova a passare da via della Pallotta, nel tratto dove è stato rimesso l’asfalto, ha bisogno di attraversare la carreggiata, si trova difronte ad un bel rischio. Quale? Dover fare l’attraversamento senza una garanzia di trovarsi incolume dall’altra parte senza trovarsi sbattuto per terra da qualche auto o ancora peggio; trovarsi difronte a San Pietro a domandargli se può entrare il Paradiso».
Le strisce pedonali Perché, dice Tamburi, «se i lavori di bitumatura sono terminati, non si è ancora provveduto a fare la segnaletica orizzontale occorrente per dare una relativa sicurezza ai pedoni. Cosa si aspetta? Che altre strade limitrofe abbiano bisogno, dopo essere asfaltate, del medesimo intervento? Fa bene il Consigliere camicia a chiedere le strisce pedonali in 3D ma noi, per il momento ci accontenteremmo anche delle vecchie, normali e sicure vecchie strisce».
La sicurezza C’è da domandarsi. insiste il coordinatore di ‘Perugia: Social City’, «se il lume vale la candela a rischiare la vita di qualcuno per risparmiare nella dovuta e normale manutenzione alla viabilità stradale. Noi crediamo il contrario; che si debba fare tutto in funzione della sicurezza dei cittadini anche se questo modo di procedere conti qualche euro in più all’amministrazione comunale».
