Perugia, restituita la vista ad un neonato

Delicato intervento all’ospedale Santa Maria della Misericordia per il bimbo affetto da una grave malattia agli occhi

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Straordinario e delicato intervento agli occhi, all’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia, per una grave malattia su un bimbo di appena sei mesi: al piccolo, affetto da una ‘Retinopatia del prematuro’ – che, se non affrontata in tempo utile, degenera in cecità completa e bilaterale – è stata infatti restituita la vista.

La struttura

L’intervento è stato eseguito nei giorni scorsi dal professor Carlo Cagini, direttore della struttura complessa di oculistica, il cui personale da molti si dedica alla prevenzione di questa malattia eseguendo valutazioni a tutti neonati a rischio di retinopatia e trattando con il laser i casi più gravi. Infatti, a Perugia con questa tecnica vengono operati di media 10 bambini ogni anno dalle dottoresse Anna Caricato e Barbara Iaccheri, responsabili di questa attività. Proprio l’esperienza maturata nel tempo ha recentemente permesso di partecipare ad uno studio internazionale, Raimbow (Arcobaleno), in collaborazione con pochi altri importanti centri italiani il cui scopo era quello di dimostrare la possibilità di trattare con tecniche alternative i casi più gravi di retinopatia del prematuro.

Tecnica all’avanguardia

Le elevate capacità assistenziali della struttura di terapia intensiva neonatale, diretta dalla dottoressa Stefania Troiani, permettono infatti la gestione di neonati a bassissimo peso alla nascita che è possibile solamente in centri di altissima specializzazione. Nel caso del neonato prematuro, primogenito di una giovane coppia umbra, non aveva dato esito positivo il trattamento con l’utilizzo del laser e si è pertanto resa necessaria ed indispensabile una terapia intravitreale. È stato infatti iniettato il farmaco ad entrambi gli occhi, e i primi controlli postoperatori hanno mostrato la efficacia del trattamento. La tecnica adottata è inserita in uno studio sperimentale, ragione per cui prima dell’esecuzione si è reso necessario oltre al consenso dei genitori anche l’approvazione del Comitato etico presieduto dal professor Giancarlo Agnelli.

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