Perugia, Ryanair: saltano 4 voli su 7

La decisione della compagnia low cost dopo l’aumento della tassa municipale da parte del governo. Mario Fagotti lascia la Sase

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Niente più spiagge cristalline a portata di mano. Se fino alla scorsa estate migliaia di cittadini umbri, in meno di un’ora, potevano raggiungere le coste della Sardegna o quelle del Salento o permettersi un fine settimana alternativo a Barcellona o a Dusseldorf da oggi tutto questo rimarrà solo un sogno.

Tagli La sofferta decisione, che non riguarda solo lo scalo perugino, Ryainair l’ha presa a seguito dell’aumento, l’ennesimo, della tassa municipale decisa dal governo. Già lo scorso febbraio, infatti, la compagnia aveva comunicato il proprio disappunto e che, nel piano di riduzione dei costi da 1,5 miliardi di euro preannunciato lo scorso novembre, ci sarebbero stati tagli su tutto il territorio nazionale. «Ryanair paga già 165 milioni di tassa municipale per il fondo piloti Alitalia e il Governo, per raccogliere pochi milioni, fa sì che le Regioni ne perdano centinaia di spesa turistica» aveva detto David O’Brien durante una conferenza stampa appena un mese fa.

Sant’Egidio E mentre il governo si dice disposto a trattare, intanto da ottobre, addio alla base di Pescara, Alghero, Crotone e Cagliari e molti meno voli ci saranno negli aeroporti di Crotone, Cuneo e Ancona. Anche l’aeroporto San Francesco d’Assisi a Perugia dovrà dire addio ad alcuni dei voli più affollati di sempre. Nessun collegamento, infatti, è previsto per raggiungere Cagliari e Brindisi, addio anche al volo diretto con la capitale catalana e con quella della Renania. Tutte mete che, spiegano dallo scalo perugino, si potranno raggiungere indirettamente attraverso i voli Alitalia che collegano Perugia a Roma. Ma la perdita stimata dei passeggeri in transito da Sant’Egidio, per il momento, è stimata sulle 45 mila unità.

Fagotti lascia Sase Contemporaneamente – «ma le due cose non sono assolutamente collegate», spiega lui – Mario Fagotti lascia la guida della Sase, la società che gestisce l’aeroporto San Francesco dell’Umbria. Fagotti ha rassegnato le dimissioni motivandole con «cause urgenti e personali».

Dimissioni e ringraziamenti «Il Consiglio di Amministrazione – si legge nella nota – di SASE SpA rende noto di aver ricevuto le dimissioni dalla carica di Presidente e membro del Consiglio di Amministrazione del Dott. Ing. Mario Fagotti per motivi urgenti e personali. Durante i 12 anni di presidenza Fagotti, lo scalo umbro ha subito un radicale rinnovamento: nel 2011 è stata inaugurata la nuova aerostazione del ‘San Francesco di Assisi’ dopo che erano già state migliorate le infrastrutture con l’allungamento della pista e l’ampliamento dei piazzali di sosta degli aeromobili. A questo si aggiungono la sigla della concessione ventennale con decreto interministeriale e l’inserimento dell’Aeroporto Internazionale dell’Umbria tra gli scali di interesse nazionale facenti parte del Piano Nazionale degli Aeroporti, recentemente licenziato con Decreto del Presidente della Repubblica. Con tali premesse, l’aeroporto ha conseguito nel 2015 il suo risultato operativo ed economico migliore della sua storia, grazie agli sforzi congiunti dell’amministrazione e di tutto il personale. Nel ringraziare il Presidente Fagotti per la competenza dimostrata e l’eccezionale lavoro svolto, il Consiglio di Amministrazione, il Collegio Sindacale e la direzione gli esprimono i migliori auguri per il futuro. Il Consiglio di Amministrazione procederà a convocare l’Assemblea degli azionisti per il prossimo 28 Aprile per l’approvazione del bilancio 2015 ed il rinnovo delle cariche sociali».

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