Perugia, turismo ‘nero’ Crollo visite del 70%

Promozione turistica e comunicazione post-sisma. Faccia a faccia tra assessori e operatori: «Ok iniziative, ma è troppo tardi»

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C’è molto da fare per il rilancio dell’immagine e per il turismo a Perugia ma l’amministrazione ha già messo in campo manifestazioni, attività di promozione e tantissime iniziative.

Promozione ed emergenza Di queste si è parlato martedì, in commissione cultura, dove l’assessore al turismo, Teresa Severini e quella al commercio, Cristiana Casaioli, hanno presentato ai consiglieri e ad alcuni rappresentanti delle associazioni di categoria quale secondo loro è il programma della giunta per far ripartire il turismo. «Dobbiamo distinguere tra quella che è la promozione normale del turismo nella nostra città – ha precisato la Severini – e quella di emergenza post sisma. Quest’ultima è a carico della Regione e bisogna dire che la campagna attivata è molto efficace, soprattutto quella statica, di forte impatto. Come Comune mi sono mossa anche in sede Anci per cercare di realizzare iniziative e politiche di promozione indipendenti dalla regione, che valorizzino il capoluogo, ma non è semplice».

Gli operatori A rappresentare le enormi difficoltà vissute dagli operatori negli ultimi nove mesi alcuni rappresentanti del settore, come Tiziano Ficola, dell’associazione guide turistiche dell’Umbria che ha parlato di forte calo di presenze. «C’è stato un calo di richieste per le visite guidate nella regione che si attesta intorno al 70% – ha detto – enorme e repentino, per il quale siamo estremamente preoccupati perché avrà i suoi effetti ancora per lungo tempo».

Il programma E allora si prova a correre ai ripari, rendendo Perugia sempre più attrattiva. Tra le tante iniziative in programma a cominciare dai mesi estivi l’assessore ha ricordato che il prossimo 30 giugno sarà inaugurata la mostra ‘L’immagine del suono #JazzaPerugia’ con foto di fotografi locali e internazionali, che durerà per tutta il periodo di Umbria Jazz. Tra gli altri progetti c’è quello, di valenza europea, dell’inserimento di Perugia all’interno del ‘Tour dei templari’ in collaborazione con la Route des Templiers, che vede peraltro la città unico sito per l’Italia con San Bevignate e quello sul trekking urbano che sarà realizzato insieme al Comune di Siena, o ancora, l’inserimento di ‘Perugia 1416’ in una rete europea di manifestazioni storiche, finalizzata ad un ulteriore incremento della promozione in Italia e all’estero.

Mostre e Templari «Sul portale turistico del Comune – ha proseguito l’assessore Severini – tra poco aggiungeremo anche il russo oltre all’italiano, all’inglese e al cinese. Stiamo inoltre sfruttando il canale delle città gemelle per la promozione all’estero. Stiamo anche lavorando per portare a Perugia mostre multimediali come quelle di Van Gogh o Klimt e per installare alla Rocca Paolina video mapping che mettano in evidenza in maniera innovativa le ricchezze della città. Tra le tante attività anche il progetto per la candidatura Unesco delle città etrusche, realizzato con Orvieto, la promozione di un turismo più attento alla disabilità, la promozione all’estero attraverso gli Istituti italiani di cultura nelle varie capitali, un importante lavoro di formazione degli operatori del settore per essere al passo coi tempi e con le esigenze del turista e l’accordo con il nuovo concessionario mussale Munus, che sta lavorando in sinergia con noi per la promozione dei percorsi culturali cittadini».

Tassa di soggiorno L’assessore Casaioli ha, invece, ricordato come l’amministrazione abbia ridotto la tassa di soggiorno proprio con l’obiettivo di aumentare i giorni di permanenza media in città dei visitatori. Ha anche ricordato che, sul tema degli autobus che arrivano in città, è stata sostanzialmente applicata una delibera che obbliga alla riduzione del transito dei veicoli inquinanti, ma che resta invariato quanto già stabilito con gli operatori per cui chi acquista servizi in città può transitare, mentre viene ridotto il transito di quei mezzi che portano un turismo mordi e fuggi. «Molto c’è da fare sul turismo in sinergia con gli operatori – ha concluso l’assessore Casaioli – e se la promozione turistica unitaria è in capo alla Regione, è comunque fondamentale che i Comuni, soprattutto quelli più rappresentativi, possano avere voce in capitolo».

Troppi ritardi «Forse questa crisi – ha affermato Enrico Valentini di Federalberghi, come plauso alla riduzione della tassa di soggiorno – può rappresentare il punto di svolta per fare qualcosa di positivo per il nostro turismo. Dobbiamo fare in modo che ci sia una vera e propria cultura del turismo, con una programmazione sistematica insieme alle associazioni del settore e una comunicazione adeguata, perché su questo a livello regionale pecchiamo clamorosamente». Eppure il ritardo con cui si trova a cercare di arginare un fenomeno che, già 9 mesi fa, si sapeva avrebbe prodotto risultati nefasti è poco rassicurante secondo Dante Palazzetti, di Confindustria alberghi. «Il Comune – ha detto – avrebbe potuto fare qualcosa per venirci incontro, per esempio avrebbe potuto abbassare l’Imu, la nettezza urbana o la tassa della pubblicità. Il rischio è che ci impoveriamo ulteriormente e che arrivi qualcuno dall’esterno che acquisisca parte delle strutture ricettive della città».

Accessibilità Tra le altre criticità c’è anche la questione dell’accessibilità della regione e del capoluogo, a cominciare dall’aeroporto, passando poi per l’accesso in centro degli autobus per il carico e scarico. Infine è intervenuto Giuseppe Capaccioni, per la Consulta operatori centro storico che ha ribadito la necessità di misure semplici e immediate. «La nostra regione è arretrata dal punto di vista turistico – ha aggiunto Giuseppe Capaccioni della consulta operatori centro storico – e già nel 2016 avevamo si numeri interessanti, ma non certo rispetto alle nostre potenzialità. Mi auguro, quindi, che la crisi possa essere l’occasione per rivedere un po’ le politiche per il turismo nel loro complesso». Secondo Capoccioni, la carenza più grande è stata la mancanza di un tema sintetico che valorizzi Perugia e la renda unica agli occhi del turista e sul quale focalizzare l’attrattiva turistica della città. «Ben venga, dunque – ha sostenuto – il tema dei Templari, mai sfruttato, così come la cinta muraria etrusca quale bene Unesco, sulle quali dovremmo puntare per costruire una seria politica turistica, per la città ma anche per l’intera regione».

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