Perugia, tutti in fila per sentire Di Maio

Il candidato premier del M5S protagonista all’istituto Capitini nel tour ‘Rally per l’Italia’: «Più credibili degli altri partiti. Vogliamo fare politica in modo diverso»

Condividi questo articolo su

C’erano tanti, tantissimi simpatizzanti Cinque Stelle al Capitini di Perugia per salutare l’arrivo in Umbria del candidato premier Luigi Di Maio. E ovviamente i principali esponenti del movimento sul territorio.

I candidati Un ‘Rally per l’Italia’ che nelle ore precedenti aveva toccato la città di Livorno. Serve a presentarsi agli elettori e a sua volta presentare i candidati (o alcuni di essi) che saranno candidati alle elezioni del prossimo 4 marzo. A Perugia Emma Pavanelli e l’avvocato Cristian Brutti sono in pole position. I nomi saranno ufficializzati lunedì: «Vi prego di accoglierli perché si stanno giocando molto della loro vita professionale e personale. Appena si diffonde la voce su questo o quel nome li chiamano dagli altri partiti facendogli offerte: è a quel punto che decidono di stare con noi, le liste ce le stanno facendo gli altri».

Il programma Il comizio tenuto davanti agli oltre 700 stipati nell’aula magna serve a illustrare il programma «che non sarà né di destra né di sinistra»: dalla detassazione sulle Partite Iva al vincolo di mandato, dell’abolizione delle leggi inutili alla cancellazione dell’Imu sui beni strumentali. Poic’è l’intramontabile lotta agli sprechi che permetterebbero di «recuperare 50 miliardi da reinvestire in sanità e altri settori».

Il punto di partenza alla base del comizio di Di Maio è quello di voler fare «politica in modo diverso, perché abbiamo più credibilità rispetto agli altri partiti. Promettono di tutto, ma in questi anni non hanno fatto nulla». Una differenza nei confronti della concorrenza? «Nel mese di febbraio saprete i nostri ministri, perché li faremo conoscere prima del voto e non dopo».

La legge elettorale, i parlamentari e le multe In quanto a prospettive e numeri, Di Maio è sicuro: «Avremo trecento parlamentari nonostante una legge elettorale fatta contro il M5S. Ma questo movimento vuole governare il paese e saprà farlo». Con una promessa: «Faremo qualcosa contro i cambi di casacca dei parlamentari, hanno permesso ad alcune leggi vergognose di passare. Per quel che ci riguarda ci sarà una multa di 100 mila euro se si cambia partito».

La fiducia, le abolizioni e la precarietà Non poteva mancare un accenno a Matteo Renzi e Silvio Berlusconi: «Più ci attaccano – le parole di Di Maio – e più cresciamo. Possiamo farcela a evitare il loro inciucio, il M5S è oltre il 30%: in Sicilia è stato superato il 35% e riusciremo a cambiare l’Italia se andrà così anche a marzo». Passaggio anche sulle leggi: «Ne abbiamo messe 400 da abolire, vogliamo lasciare in pace chi produce e crea lavoro. Serve mettere un freno al numero di leggi prodotte». Infine, tra i tanti punti toccati, anche quello legato alla precarietà: «La combatteremo eliminando i contratti capestro».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli