Petrucci storico alla Dakar: super trionfo. «Volevo lasciare il segno, l’ho fatto»

Il pilota di Terni superbo: vittoria nella tappa odierna, è il primo ex pilota MotoGp a riuscirci. Disavventura cammello e commozione: «Ripenso ai sacrifici dei miei genitori»

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Danilo Petrucci in Arabia Saudita

Questa volta il podio di tappa è buono. E anzi, rispetto al 3° posto di mercoledì – poi sfumato per una penalità di dieci minuti a causa di un eccesso di velocità all’interno di un villaggio – uno scatenato e storico Danilo Petrucci ha fatto anche meglio nel giro odierno del Rally Dakar con anello intorno a Riyadh: il 31enne ternano ha trionfato in 3 ore, 23 minuti e 46 secondi i 346 chilometri ‘speciali’ di giovedì (560 in totale considerando il trasferimento), diventando il primo ex pilota MotoGp di sempre a riuscire in tale impresa. Un risultato sensazionale considerando che l’atleta ternano della Ktm è un debuttante nella corsa: un posizionamento del genere di un rider tricolore mancava dal 2013, quando Alessandro Botturi entrò tra i primi tre. L’ultimo successo risaliva invece al 13 gennaio 2006 in Senegal grazie a Giovanni Sala. «Sto piangendo come un bambino, non riesco a scrivere», la reazione a caldo.

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Il successo

L’unico a far meglio era stato Toby Price, più veloce di 4 minuti e 14 secondi rispetto a Petrux: non un avversario qualunque visto che ha conquistato la sfida rallistica nel 2016 e nel 2019. Poi la penalità per l’australiano e poco dopo le 15 il tweet dell’organizzazione a certificare il memorabile successivo del 90 in sella alla Ktm 450 Factory Replica. Il primo italiano dopo di lui è Paolo Lucci, 34° all’arrivo. Decisamente una Dakar di altissimo livello per il centauro umbro che, già nel prologo del 1° gennaio, aveva fatto vedere un egregio adattamento al nuovo contesto. Venerdì si resta nella zona di Riyadh per altri 560 chilometri. In testa alla graduatoria resta l’australiano Sam Sunderland.

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Danilo Petrucci in Arabia Saudita

La disavventura cammello e la commozione

Petrucci ha poi commentato l’esito in un video pubblicato da Sky: «Sto andando in ambasciata a prendere il passaporto. Ho fatto un brutto volo – l’aneddoto – al chilometro 60 per evitare un cammello, è venuto verso di me e sono dovuto andare fuori strada: mi sono lanciato e ho avuto un po’ di paura, ho rotto parafango e paramani. Poi ho ripreso ritmo, ho spinto fino alla fine e sono contento di come è andata. Una bella tappa». Chiusa con un clamoroso quanto inaspettato trionfo. «Fatico a trovare le parole, non ci credo. Pensavo non fosse giornata, ci siamo persi ad un waypoint. Poi – le sue parole a Gpone – ma alla ripartenza avevo fiducia. Alla fine mi hanno detto che ero secondo, poi ho scoperto che mi hanno restituito quanto perso mercoledì. Sono felicissimo».

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«Sono riuscito a lasciare il segno»

Nel tardo pomeriggio italiano il ternano ha parlato della super impresa a Gazzetta Motori: «Ho pensato ai sacrifici dei miei genitori. Da piccolo avevo il sogno di lasciare il segno in questo sport: sono arrivato in MotoGp e già era difficile, poi ho detto ‘provo con la Dakar’. Oggi sono riuscito a lasciare il segno, non mi vengono le parole. MotoGp impazzita? Mi hanno scritto tanti piloti, non me l’aspettavo anche se pensavo di essere veloce. La Befana mi ha portato un bel regalo, è stato un mese intenso: se non ho perso prima i capelli, succede ora», la chiusura con il sorriso. Tra coloro che lo hanno elogiato pubblicamente anche i fratelli Márquez, Marc e Álex.

IL VIDEO DI GAZZETTA MOTORI

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