Premio dalla Spagna alla polizia di Perugia

Il riconoscimento per i risultati conseguiti nell’operazione ‘Triangle’, che si è svolta nel mese di giungo

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Era il 9 giugno quando scattava l’operazione ‘Triangle’: 750 uomini delle polizie italiana, spagnola, polacca, inglese, belga, georgiana, turca e camerunense, supportati dagli analisti di Europol ed Interpol, e coordinati da Eurojust, bussavano contemporaneamente alle porte di 62 sospetti, prevalentemente di origine nigeriana e camerunense, responsabili di un giro di frodi commesse ai danni di piccole e medie imprese di mezzo mondo che ha già fruttato loro importi milionari.

Le indagini La innovativa tecnica utilizzata dal gruppo criminale, chiamata in gergo ‘man-in-the-middle’ (uomo in mezzo), consiste nell’accesso abusivo informatico a caselle di posta elettronica di aziende italiane ed estere commesso attraverso tecniche di hackeraggio e social engeneering grazie al quale il gruppo criminale si inserisce nei rapporti commerciali tra aziende, all’insaputa delle stesse, indirizzando i reciproci pagamenti su conti correnti nella disponibilità dell’organizzazione.

Il premio A distanza di cinque mesi, la Direzione generale della polizia spagnola ha voluto esprimere la propria gratitudine nei confronti degli investigatori italiani che sono riusciti ad individuare i malviventi grazie allo sviluppo di lunghe e laboriosi indagini iniziate dal Compartimento polizia postale e delle comunicazioni di Perugia e coordinate dal Servizio centrale di Roma, mettendo le risultanze investigative a fattor comune con le altre polizia europee, per il tramite di Europol. E’ stato quindi attribuito un importante riconoscimento, non solo ai risultati raggiunti dalla polizia italiana nell’attività di contrasto al cyber crime ma anche e soprattutto all’importanza da questa dedicata al tema della cooperazione internazionale. E’ infatti proprio grazie alla perfetta sinergia tra polizie europee che una simile operazione di polizia ha potuto concludersi con successo. Presente alla cerimonia era il vice questore Annalisa Lillini, che ha avviato l’indagine, coordinata dalla procura della Repubblica di Perugia.

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