Qualità laghi: Piediluco ok, male il Trasimeno

Monitoraggio microbiologico di ‘Goletta dei laghi’ Legambiente: tre punti nei limiti nel ternano, tre su sei fortemente inquinati nel bacino lacustre perugino

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Piediluco

Il lago di Piediluco è nei limiti in tutti e tre i punti valutati. Diversa la situazione per il Trasimeno: tre su sei sono risultati fortemente inquinati. Questo il risultato del monitoraggio – effettuato martedì scorso – microbiologico effettuato dai tecnici della ‘Goletta dei laghi‘ – la campagna è di Legambiente, realizzata in collaborazione con il Consorzio nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati – ed esposto lunedì mattina in conferenza stampa: focus sulle principali fonti di criticità per gli ecosistemi lacustri come scarichi non depurati, cementificazione delle coste, captazione, incuria, emergenza rifiuti e presenza di plastiche. «Un campionamento puntuale che non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, né pretende di assegnare patenti di balneabilità, ma restituisce comunque un’istantanea utile per individuare i problemi e ragionare sulle soluzioni».

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La conferenza

I punti inquinati

A presentare i dati sono sstati il vicepresidente di Legambiente Umbria Maurizio Zara e Simone Nuglio, responsabile di ‘Goletta dei laghi’. In particolar modo i tecnici hanno lavorato sulle microplastiche e sull’inquinamento microbiologico: presi in esame le foci dei fiumi, torrenti, scarichi e piccoli canali che si trovano lungo le rive dei laghi, i più segnalati dai cittadini. «Queste situazioni – è stato specificato – sono i veicoli principali di contaminazione batterica di origine fecale, dovuta all’insufficiente depurazione che, attraverso scarichi e corsi d’acqua, arriva nel lago. Come detto Piediluco (ingresso Velino, braccio Ponticelli, foce rio Fruscello) non ha registrato problemi, mentre il Trasimeno sì: fortemente inquinati i punti all’altezza della foce del torrente Paganico, a Passignano in località Le Pedate ed a Magione, presso la foce del canale di Sant’Arcangelo. Tutto liscio invece a Castiglione (torrente Anguillara), Tuoro (Macerone) e San Donato.

I dati

«Non tollerabile»

Zara ha puntualizzato che «tre punti su sei sono una macchia non più tollerabile per il territorio. I comuni sul Trasimeno devono fare della qualità delle acque e degli ecosistemi il loro fronte d’impegno principale. Il comprensorio del Trasimeno, ad altissima vocazione turistica non può più permettersi di ignorare i problemi legati alla cattiva depurazione. Oggi, chiediamo agli amministratori, soprattutto ai neoeletti di intervenire prontamente e in maniera definitiva, avviando così una nuova stagione per il lago». Da ricordare che nel 2018 il lago Trasimeno ha riportato una densità media di oltre 9 mila 400 particelle di microplastiche per chilometro quadrato.

Passignano sul Trasimeno

I rifiuti, c’è anche scaldabagno

Le categorie più trovate durante il monitoraggio sono state le bottiglie di vetro (32), i pezzi di vetro/ceramica (68 superiore ai 2,5 centimetri), bottiglie di plastica (14 oltre il mezzo litro e 11 sotto), buste di plastica (9), pneumatici (7), pezzi di infissi in plastica (7) e reti da pesa. I tecnici si sono trovati di fronte anche uno scaldabagno, una sedia di trenta anni fa, parte di uno scafo in vetro resina e deiezioni di cane in un sacchetto. «Dal prossimo autunno il lago Trasimeno  – la novità – sarà anche teatro del progetto Life Blue Lake, di cui Legambiente è capofila e che ha come partner l’Arpa Umbria e la Global Nature Fund (coordinatore della rete Living Lake). Il progetto permetterà di tenere alta l’attenzione sui problemi del lago, durante tutto l’arco dell’anno, e di individuare buone pratiche di governance assieme ad amministratori e cittadini.

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