Rapina da 40 mila euro alla Unicredit: 58enne campano condannato

Orvieto – L’uomo era stato arrestato il 12 gennaio 2023 poco dopo il fatto

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Rapina con coltello all’Unicredit di Orvieto: arrestato un 57enne

Tre anni e otto mesi di reclusione. Questa la pena stabilita ieri dal gip di Terni, Chiara Mastracchio, con le modalità del rito abbreviato, nei confronti del 58enne G.N., originario della provincia di Caserta e con nnumerosi precedenti, accusato della rapina compiuta ad Orvieto la mattina del 12 gennaio 2023 ai danni della filiale di via Monte Peglia della banca Unicredit. L’arresto, ad opera dei carabinieri della Compagnia di Orvieto, era avvenuto poche ore dopo il fatto nella zona del Lapone, dove i militari lo avevano ‘ripescato’ da un roveto dove si era gettato per sfuggire alla cattura. L’uomo aveva con sé ancora il bottino e gli indumenti indossati durante l’azione criminale. Intorno alle 8.30 del 12 gennaio, il 58enne – secondo quanto ricostruito da Arma e procura di Terni – era entrato nella banca con il volto coperto da un cappellino e da una mascherina e con in mano un coltello con lama di ceramica, lungo circa 30 centimetri. Dopo aver minacciato il vice direttore e una cassiera, puntandogli contro l’arma, si era fatto consegnare i soldi – 1.400 euro – che un cliente stava consegnando alla stessa cassiera e altri contenuti in un armadio metallico, per un totale di quasi 40 mila euro che aveva infilato in una busta di plastica. Poi, minacciando i presenti che avrebbe sparato a tutti se non gli avessero ubbidito, si era fatto aprire le porte della filiale ed era fuggito dalla scena. L’arresto sarebbe scattato poco dopo, a seguito di una segnalazione relativa ad un soggetto sospetto – proprio il 58enne campano – che, in zona Lapone, stava cercando la propria autovettura. Immediato l’intervento dei carabinieri orvietani e quindi l’arresto in flagrante fra i rovi. Per l’uomo, ristretto ai domiciliari, ieri in aula l’accusa ha chiesto una condanna a quattro anni di reclusione. Il gip ha invece ritenuto le attenuanti equivalenti all’aggravante contestata. Alla luce della sentenza, l’appello da parte del suo legale difensore – l’avvocato Francesco Mattiangeli di Terni – appare comunque scontato.

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