Sanità Umbria, Braganti si presenta: «Riparta tutto il non-Covid»

Il nuovo direttore regionale ha incontrato la stampa giovedì mattina. Coletto: «I 500 posti letto Covid saranno riconvertiti al 50%»

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«La scelta di Massimo Braganti, dopo il pensionamento di Claudio Dario che ringrazio, è stata maturata dopo un’attenta disamina di tutti i profili che hanno partecipato alla manifestazione di interesse. Il dottor Braganti è già conosciuto in Umbria, dove ha svolto l’incarico di commissario della Usl2. E’ persona esperta e di livello, potrà essere di grande aiuto in questo percorso che stiamo intraprendendo, di uscita dalla fase emergenziale verso un ritorno alla normalità anche in ambito sanitario». Così la presidente della Regione, Donatella Tesei, giovedì mattina nel presentare il nuovo direttore della sanità regionale che entrerà in servizio il 29 aprile. L’assessore alla sanità Luca Coletto ha aggiunto che «vedremo con il dottor Braganti le prime urgenze e riaperture, liste di attesa, screening. Le cose che è giusto fare quando sembra avviarsi a conclusione un’emergenza come questa. La curva è infatti in netta discesa, anche se l’attenzione resta massima perché il Covid lo richiede. Cercheremo di programmare, di cucire un ‘vestito su misura’ per il piano socio sanitario che è già in itinere, restituendo linfa ad una sanità che deve tornare ad essere attrattiva. La nostra è una buona sanità ma vogliamo essere fra i primi in Italia».

SPECIALE COVID – UMBRIAON

«La sanità deve ripartire, con un occhio al Covid»

Massimo Braganti ha parlato di «una bella sfida. Ho lasciato poco più di un anno fa il territorio e la parentesi friulana mi ha arricchito ulteriormente sul piano professionale. Vogliamo rendere la sanità Umbria il più possibile attrattiva, per i professionisti ed i cittadini. Come strutture e personale siamo all’altezza, vorrei essere il più possibile utile per contenderci con le altre regioni i primi posti a livello nazionale». Circa le priorità: «La prima difficoltà durante il Covid è stata quella di garantire servizi ai cittadini, in particolare quelli ordinari. Ma far ripartire tutto è la nostra scommessa. Certo, le varianti del Covid hanno contribuito a mantenere una problematica significativa sul fronte pandemico. Certamente vogliamo mettere in campo ogni azione». Sulla convivenza con il Covid, con la prospettiva che diventi endemico, il nuovo direttore ha spiegato che «il virus ha evidenziato problemi antichi della sanità. Dobbiamo tarare l’offerta dei servizi, rendendoli elastici anche in vista di future pandemie: ciò per farci trovare sempre pronti».

La riconversione dei posti letto Covid: «Sarà al 50%»

L’assessore Coletto ha spiegato che «le riconversioni degli ospedali Covid sono in itinere, stiamo predisponendo le delibere sul punto. Finalmente potremo ripartire con l’attività naturale relativa alla gestione di pazienti oncologici, cronicità ed altre patologie che hanno pagato dazio. Le terapie intensive sono occupate meno del 30% e siamo sotto la soglia emergenziale: dato importante per guardare alla normalizzazione delle attività sanitarie. Certo, le varianti del Covid restano e per questo la curva dei contagi va controllata con attenzione. La riconversione dei posti letto convertiti al Covid, circa 500, sarà al 50%. Ma dobbiamo valutare il tutto e tradurlo in due delibere, agendo in maniera graduale. Dobbiamo ripartire con liste di attesa, sale operatorie e quindi terapie intensive».

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