Santa Maria, accessi limitati: le misure

Terni, Coronavirus: un visitatore a paziente alla volta in tutti i reparti, porte chiuse e registrazione all’entrata. Fuori servizio alcuni ambulatori

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Definite dalla direzione sanitaria dell’azienda ospedaliera Santa Maria di Terni le misure di prevenzione aziendale, annunciate nei giorni scorsi, contro la diffusione del Coronavirus. Per ridurre il sovraffollamento negli spazi ridotti sono stati decisi una serie di provvedimenti che limitano gli accessi nei reparti.

Alcuni servizi off limits

Prevista dal 1° marzo la chiusura del punto prelievi presso la palazzina dei poliambulatori (i prelievi saranno effettuati presso i relativi Pes di appartenenza così come concordato con l’Usl Umbria2), mentre è immediata – la delibera è di giovedì – quella dell’ambulatorio centralizzato di preospedalizzazione presso i poliambulatori garantendo comunque, se necessario, l’attività decentrata. Inoltre la portineria esterna consente l’accesso esclusivo alle persone munite di permesso come dipendente, agli utenti con permesso speciale di invalidità/limitazioni funzionali, con intestatario del permesso a bordo. Il recupero dell’intestatario del permesso dovrà essere effettuato previa esibizione, al personale della portineria, del permesso e del referto o impegnativa della prestazione effettuata. In caso di dimissione, per avere accesso all’interno dell’ospedale, l’accompagnatore dovrà esibire il foglio di dimissione.

Il registro all’entrata dei reparti

Tutti i reparti comprese le terapie intensive dovranno mantenere chiuse le porte di accesso alle unità operative, predisponendo un registro al fine di documentare i dati personali, la data e l’orario dei caregiver o dei familiari che accedono alle stesse. Sarà consentita la presenza di un solo visitatore o caregiver o familiare alla volta per ogni paziente; ovviamente non sarà consentito l’accesso e/o permanenza in reparto di persone con evidenti sintomi respiratori. Tutti i caregiver o familiari dei pazienti hanno l’obbligo di segnalare la eventuale provenienza dai comuni in quarantena o di aver avuto il contatto stretto. Tale garanzia è estesa in particolare alle ditte o ai singoli soggetti autorizzati all’assistenza diurna o notturna dei malati. Sospese, come annunciato, tutte le attività delle associazioni di volontariato ad eccezione di quelle deputate al trasporto dei malati. Aboliti inoltre gli accessi diretti al pronto soccorso diretto oculistico, cardiologico, orl, ostetrico­ginecologico e pediatrico. I pazienti dovranno essere sottoposti a triage specifico per Covid-19 come da scheda regionale e, se identificato come non caso, potranno continuare il percorso all’interno dell’ospedale. Gli utenti con accesso diretto agli ambulatori che presentino sintomatologia respiratoria dovranno indossare la mascherina chirurgica, essere invitati a una corretta igiene delle mani e essere sottoposti a valutazione con triage specifico per Covid-­19.

All’obitorio in due alla volta

Predisposta una immediata programmazione ed effettuazione di corsi di formazione specifici in materia, si stanno predisponendo percorsi specifici per il trasferimento e gestione del malato in terapia intensiva. Presso l’obitorio potranno accedere solo due persone alla volta per ogni defunto. Gi operatori di tutte le ditte esterne in servizio presso l’azienda sono tenuti, come sempre, al rispetto rigoroso e sistematico delle precauzioni standard oltre a quelle previste per via aerea, da droplets e da contatto. I dipendenti che abbiano soggiornato nelle zone a rischio epidemiologico come identificate dall’OMS ovvero nei comuni italiani dove è stata dimostrata la trasmissione locale del virus devono comunicare tale circostanza al dipartimento di prevenzione dell’Usl competente.

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