Scuole per l’infanzia: guerra aperta

Terni, le reazioni di Cgil Fp e la rivolta del corpo docenti

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Intorno alle scuole dell’infanzia di Terni si scatena la bufera. L’atto di indirizzo prodotto nell’incontro della II Commissione consiliare riunita in Comune il 16 aprile, ha provocato le reazioni della Cgil Funzione pubblica dell’Umbria e del corpo insegnanti.

La preoccupazione Cgil Fp ritiene che i servizi educativi per l’infanzia «rappresentino un asse cruciale che la politica deve sostenere ed incentivare per garantire con continuità l’erogazione di tale servizio». Per questo la Cgil Fp Umbria ha richiesto un’audizione alla II Commissione, per la forte preoccupazione in merito alla «chiusura di alcuni sezioni, con una riduzione dell’offerta per la cittadinanza» e la «diminuzione delle risorse finanziarie per i servizi educativi rivolti all’infanzia, con conseguente interruzione di progetti e servizi collaterali, come ad esempio ‘Progetto cinema e scuola’ ed i percorsi di attività di laboratori come l’Aula verde».

Le criticità Cgil ha appreso dall’atto di indirizzo «l’impegno di compiere ogni sforzo possibile per favorire l’accesso nelle scuole di infanzia del territorio ternano, anche in considerazione della prossima approvazione del bilancio 2015, dove si andrà alla ricerca di risorse finanziarie da destinare a tali servizi. Prendiamo atto dell’ascolto ricevuto dalla Commissione, che ha impegnato il sindaco e la giunta a percorrere tutte le strade possibile per un potenziamento dei servizi all’infanzia comunali, ma evidenziamo forte criticità nella decisione di stipulare convenzioni con scuole private per i nidi di infanzia laddove l’amministrazione non sia in grado direttamente di sopperire alle carenze con i servizi educativi comunali».

Le spese «Tali linee di indirizzo non sono state affatto portate a conoscenza nell’audizione richiesta in data 9 aprile dalla Cgil Funzione pubblica, dove già in tale sede avremmo manifestato la nostra opposizione». Pur comprendendo l’intento di garantire un ampliamento del servizio, «manifestiamo la nostra netta contrarietà in quanto riteniamo che un’amministrazione pubblica deve porsi l’obiettivo di migliorare la qualità dei servizi, garantendo un’offerta in grado di soddisfare le domande di tutti». Tra l’altro «ci chiediamo se con tali convenzioni si arrivi ad una vera razionalizzazione della spesa o al contrario, si continui a dirottare risorse pubbliche verso privati senza alcuna verifica e senza nessuna garanzia».

Gli obiettivi «Ci sembra insomma che anziché investire nel pubblico si voglia sopperire alle carenze che ormai da anni manifestiamo con utilizzo di risorse finanziarie pubbliche a favore del privato. Auspichiamo che il sindaco e la giunta riflettano su tale decisione e stabiliscano il solo obiettivo di salvaguardare i servizi educativi dell’infanzia pubblici con un loro potenziamento ed un’offerta più ampia sia quantitativa ma soprattutto qualitativa. Su questo continueremo a vigilare».

Il corpo docenti La decisione, da parte del Comune di Terni, di stipulare convenzioni con scuole private per i nidi di infanzia ha provocato malumori tra il corpo docenti. Non è escluso che, nella giornata di lunedì, possano organizzare una sorta di manifestazione di protesta a palazzo Spada per sottolineare all’amministrazione la loro delusione per non essere state ascoltate.

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