Sicurezza a Terni: «Ecco dove incidere»

Il questore Massucci e la comandante della polizia Locale Sassi: «Sviluppare il controllo in modo in sinergico». Focus su prostituzione, accattonaggio, decoro e crimine organizzato

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di S.F.

«Sulla base dei dati a disposizione, posso rassicurare in merito al non interesse del crimine di tipo organizzato a Terni ed in provincia. Per la questura il fenomeno più rilevante è legato alla criminalità diffusa perché è quello che più di tutti impatta sulla percezione della sicurezza ed è un fronte sul quale sto cercando di moltiplicare gli sforzi: occorre sviluppare il più possibile il controllo del territori in modo sinergico». Si rivolge a cittadini ed istituzioni il questore Roberto Massucci, protagonista lunedì mattina in un’ampia II° commissione consiliare per trattare in particolar modo di prostituzione, accattonaggio, decoro urbano e, in generale, argomento riguardanti la sicurezza in città. Con lui anche la neo comandante della polizia Locale, Gioconda Sassi, per dare un quadro complessivo della situazione. Focus anche sul carcere di vocabolo Sabbione ed i furti in appartamento.

LA MODIFICA DEL REGOLAMENTO SU BIVACCO E ACCATTONAGGIO

La commissione

La rassicurazione di partenza e la vicinanza con Roma

La discussione è nata dall’atto di indirizzo – firmatari Emanuele Fiorini, Valeria D’Acunzo, Michele Rossi e Federico Brizi – del marzo 2019 su prostituzione, decoro, sicurezza e vivibilità cittadina. Massucci si è presentato in persona – fatto inedito in tempi recenti per una commissione consiliare a Terni, come qualche consigliere ha ricordato – per esporre il proprio pensiero, accompagnato a palazzo Spada dal dirigente della Digos Marco Colurci. Lungo discorso di apertura per lanciare degli spunti: «Questa provincia – ha esordito il questore dopo la breve introduzione di Rita Pepegna – risente di un indubbio riflesso di tipo economico, le difficoltà a livello occupazionale hanno impatto sul vivere quotidiano. Ci sono delle realtà aziendali che la questura monitora costantemente per cogliere eventuali segnali di disagio che poi si possono riversare in alcuni fenomeni». Si entra nel dettaglio: «Sulla base dei dati a disposizione, posso rassicurare sulla non presenza di interessi criminali di tipo organizzato a Terni ed in provincia. Può capitare che qualche personaggio riferibile – si riferisce ai fatti di Otricoli – a bande possa essere stato presente sul territorio provinciale, ma ciò non significa che ci sia un’affiliazione legato a questa zona. Terni risente in positivo o in negativo della vicinanza con la capitale ed i suoi eccellenti collegamenti».

ANTI BIVACCO E DASPO, 22ENNE NEI GUAI

Marco Colurci

Lo sforzo da ottimizzare

Diverso il discorso per la criminalità diffusa: «Per la questura è il fenomeno più rilevante perché è quello che impatta – ha commentato – in maggior modo sulla percezione della sicurezza, è un fronte sul quale sto cercando di moltiplicare gli sforzi in quanto l’argomento risorse è un non tema. Questo è, lo dico sempre ai miei collaboratori. In questo momento si devono scontare i pensionamenti delle grandi assunzioni passate, nel giro dei prossimi dieci andranno in pensione circa 40 mila persone tra la polizia di Stato. Il tema dunque è che moltiplicare e ottimizzare gli sforzi: occorre sviluppare il più possibile il controllo del territorio in modo sinergico». In aula gli assessori Cristiano Ceccotti (welfare) e Giovanna Scarcia (personale e polizia Municipale): focus sul progetto Free Life, il sistema cittadino, le associazioni e lo sviluppo della videosorveglianza. Con loro la dirigente al welfare Cristina Clementi.

NEL 2019 BAGARRE SULL’ATTO DI FIORINI SULLA PROSTITUZIONE

Ceccotti, Scarcia, Massucci e Pepegna

Decoro, tecnologia, furti e militarizzazione

Massucci spiega che i numeri sono buoni, ma non ci si può fermare solo a questo: «I furti in appartamento impattano anche sulla sfera personale ed è un fenomeno becero, vigliacco. Stiamo lavorando anche con risultati soddisfacenti perché c’è un calo negli ultimi mesi del 23%: i numeri però lasciano il tempo che trovano, in questo caso vuol dire che ci sono stati circa 15 colpi in meno rispetto all’anno precedente. Ma quelli che ci sono stati sono comunque troppi rispetto a ciò che vorremmo. Il controllo del territorio si fa anche con altri due aspetti: ristrutturazione in termini di decoro e supporti tecnologici; quando si fa un’investigazione si vanno a prendere le immagini delle telecamere, ci consente di andare a cogliere i particolari». Il questore entra più nel dettaglio: «Il decoro è un qualcosa che incide sui comportamenti delle persone perché la sicurezza di un luogo va considerata come la sommatoria dei comportamenti delle singole persone. Ecco dove bisogna incidere. Anche nella collaborazione con le istituzioni. Non un controllo del territorio, ma un territorio sotto controllo che è quello che il sistema riesce a fare: se ci mettiamo tutti insieme bene, se pensiamo che sia solo un fatto legato solo alle forze dell’ordine si chiama militarizzazione ed è una cosa che non riguarda la nostra democrazia e comunità».

AMORE, TRICOLORE E GIOVANI: LA FESTA AL GAZZOLI

Roberto Massucci

La prostituzione, la cultura e la fiducia 

Chiarezza anche in questa circostanza: «Un fenomeno molto limitato a Terni, riguarda solo alcune strade. Ma comunque troppo rispetto a ciò che vorremmo che sia. C’è poi quella che si pratica all’interno di luoghi ed è molto più rilevante: è difficile una correzione culturale di questo fenomeno, è dura. C’è questa domanda di prestazioni che attengono principalmente all’unico neurone – breve passaggio scherzoso di Massucci, con tanto di richiesta di conferma all’assessore Giovanna Scarcia seduta al suo fianco – del quale sono dotati gli uomini. Spesso funziona male. Vi assicuro che l’attività investigativa è pregnante su questo settore, il vero problema è che si tratta di un fenomeno criminogeno: dietro c’è un procacciatore di ragazze, una persona che mette a disposizione la location e chi organizza, ovvero è sfruttamento e favoreggiamento». Poi la conclusione: «Tirando le somme, mi sento di guardare con fiducia sia a ciò che è stato fatto e soprattutto a ciò che potremo fare. La soluzione di queste problematiche è nel metodo di lavoro: dobbiamo ulteriormente crescere e credere nella condivisione istituzionale. Sforzi concentrici e sinergici su un determinato problema. Me ne faccio assolutamente carico».

La commissione

Il recupero delle persone

Attiva da poche settimane su Terni anche la Sassi: «Questa realtà mi ha affascinato – le parole della comandante della polizia Locale – e che mi ha dato sensazione di una città sicura e vivibile, specie per me che provengo dal territorio della provincia romana. Di recente per un soggetto – si parla di prostituzione – è stato elevato un Daspo urbano, un provvedimento recente per l’allontanamento del territorio. Ma non si può negare che questo passaggio dia la soluzione vera; la sanzione amministrativa finisce nel nulla perché sono persone particolare. Il Daspo è più impattante. Per quel che ci riguarda siamo chiamati ad ulteriori controlli ma la norma non sempre ci aiuta». Si passa all’accattonaggio: «Si può agire in prevenzione e repressione con ampia collaborazione di tutte le forze di polizia. Questa forse è la chiave di volta vincente. In un recente incontro formativo a Perugia si è parlato della vicinanza a questi soggetti per il recupero, ho già mandato una richiesta ad un’associazione locale che fa delle uscite notturne in tal senso; risulta difficile perché spesso le persone coinvolte sono incastrate in meccanismi di criminalità. Per Terni è stata fatta una modifica al regolamento perché le semplici ordinanze dei sindaci non sono strumenti da utilizzare direttamente. Molte sono state impugnate, sono borderline. Ricordo che la prostituzione non è vietata, i problemi sono legati allo sfruttamento».

Gioconda Sassi

Le richieste: supercarcere e zona di tolleranza

Poi il giro dei consiglieri comunali a partire da Alessandro Gentiletti: «Il compito dell’amministrazione è di prevenire e recuperare le persone», il pensiero dell’esponsento di Senso Civico. «Ciò che fa la differenza è la percezione del cittadino sulla sicurezza. Aggiungo – l’intervento di Monia Santini di FdI – che la prostituzione non è solo sfruttamento, ma anche una libera scelta. In alcune città i sindaci hanno creato delle zone di tolleranza, cosa ne pensa il questore?». Michele Rossi (Terni Civica) ha tirato in ballo la preoccupazione per il supercarcere e ciò che può gravare sul territorio; Valdimiro Orsini (UpT) ha parlato di necessità di politiche sociali da parte del Comune, chiedendo lumi sulla situazione dello spaccio a Terni. Sergio Armillei (Lega) ha puntato sui ‘numero oscuri’ e le non denunce dei cittadini, mentre Paolo Angeletti (Terni Immagina) ha sottolineato il fattore recupero dei soggetti e il fatto di sentirsi tranquillo per l’esposizione di Massucci, oltre a mettere in evidenza in forma scherzosa la somiglianza con Salvo Montalbano della nota serie telesiva. Più lungo il discorso di Paolo Cecchini (Lega): «Negli ultimi anni ho subito tre furti in casa ed una rapina, ci sono ancora zone d’ombra. La legge consente al criminale di poterlo tornare a fare. Microcriminalità? Sono convinto che è composti da tanti piccoli tasselli che formano il mosaico della grande criminalità. Non c’è un fenomeno isolato. Tremo, lo dico sinceramente, quando vedo delle prostitute di colore che passano e sono costrette a compiere questo mestiere da parte di criminali, questa è schiavitù ed è gravissimo. Chi c’è dietro? Facile far venire in Italia i barconi e poi le persone sono abbandonate a sé stesse. Questo è drammmatico», ha voluto puntualizzare. Marco Cozza (Lega) ha evidenziato che «nessuno si sente minacciato da persone che chiedono l’elemosina oppure dalle prostitute. Bisogna lavorare su chi c’è dietro. Il questore ha chiesto maggior collaborazione da cittadini e un maggior supporto tecnologico». Doriana Musacchi (Gruppo Misto) ha parlato di una «prostituzione negli appartamenti molto sviluppata, si vede nei palazzi dai continui viavai»; infine la presidente di commissione Pepegna (FdI) ha rimarcato il guaio della tossicodipendenza collegato al sistema educativo.

Cristina Clementi

Il fascino noir e l’attenzione per i giovani

Massucci ascolta, memorizza e parte con il secondo discorso: «Sono qui perché è spirito di servizio per me, fondamentale ascoltare chi espone i problemi dei cittadini. Mi corre d’obbligo – ha continuato – valutare bene ciò che affermano i cittadini, in maniera corretta. Sgomberiamo il campo da qualsiasi equivoco: parliamo delle cose così come sono e non come ci vengono raccontate: con il fascino del noir che serpeggia tra media e social oggi non andiamo da nessuna parte. Sono un poliziotto e devo fare in questo modo. Non partiamo dall’assunto che Terni sia una città tranquilla come dicono i dati: nei vari indici della microcriminalità leggo  -100%, -16%, -39%, -36% e via scorrendo. Vi racconto questo? Non ci facciamo niente. Dietro quel -39% c’è un dato che scende da 97 a 60 e noi dobbiamo lavorare su quel 60. Quello è il mio problema. Per fare questo ci dobbiamo mettere tutti insieme ed essere propositivi. Per la criminalità organizzata ripeto, non c’è interesse in questa provincia e non ci sono evidenza processuali che vanno in questa direzione; ciò non significa che si debba abbassare la guardia». Si passa alla tossicodipendenza ed ai giovani: «Bisogna guardare alla parte debole. C’è il problema dei ragazzi che non hanno compreso la problematica per svariati motivi: vi dico che finora l’attività per il quale sono più orgoglioso a Terni è la ‘Giornata dell’amore del tricolore’: sono convinto che quell’occasione abbia piantato dei semini nella testa dei ragazzi, quantomeno ci sarà un momento di riflessione per il presente e visione per il futuro diversa. La questione va affrontata dal punto di vista culturale».

Monia Santini

Il curioso scambio con la Santini

Ringraziamenti ed elogi per il questore e la comandante della polizia Locale da parte di tutti. Nei minuti finali della commissione c’è poi un curioso scambio con la Santini: «Ho seri dubbi – la risposta sulla richiesta del consigliere FdI – che la zona di tolleranza abbia effetti positivi. Le eviterei, rischiamo di fare noi opera di favoreggiamento. Attiverebbe comunque un’attività criminogena. Prostituzioni nelle case? Ok il recupero, ma ci sono anche resistenze in tal senso da chi pratica. C’è una sorta di autogestione imprenditoriale. L’attenzione è comunque molto alta». La replica non tarda ad arrivare: «Non era un consiglio, non mi sarei mai permessa di proporle iniziative. La prostituzione negli appartamenti è difficilmente scardinabile, lo sa meglio di me, non c’è una legge che la vieta. Lo dico con cognizione di causa: non mi prostituisco io, ma c’è chi lo fa nel mio palazzo ed è fastidioso. Si è creata una contraddizione della legge Merlin: aboliti i bordelli, ma nel contempo la prostituzione c’è in luoghi chiusi ed è complicata da sradicare quando è una precisa scelta. Ben venga chi è felicissimo di farlo, d’altronde c’è sempre richiesta». Il punto interrogativo con battuta – microfono disattivato – la piazza Massucci: «Tenga presente che riesco a saperlo abbastanza agevolmente dove abita». Risate e ultimi chiarimenti: «C’è attività preventiva per la questione supercarcere. Facciamo controlli incrociati d’intesa con la direzione del carcere e la polizia penitenziaria su chi c’è, chi viene a trovarli, dove vanno, quanto restano e dove si fermano. Ciò ci consente di segnare una mappatura di ciò che potrebbe diventare un’infiltrazione criminale. Per quel che concerne le mancate denunce chi non le fa si sottrae al proprio dovere civico, è un messaggio che deve arrivare ai giovani. L’associazionismo è una risorsa per il territorio ed un’opportunità per noi. Ma va ricondotto nel genus della collaborazione tra cittadini ed istituzioni: non ci inventiamo formule strane di controllo. L’osservazione del cittadino deve essere un occhio in più per le forze di polizia». Buona occasione di confronto per tutti.

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