Sisma, prima pietra alla Carducci Purgotti

Perugia, dodici aule da venticinque posti l’una, più palestra, laboratori e spazi studio. ‘Lavoro di squadra’ tra Comune e Regione

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Hanno preso ufficialmente il via lunedì mattina, con la cerimonia di posa della prima pietra da parte del Sindaco di Perugia Andrea Romizi, della presidente della giunta regionale Catiuscia Marini e del sindaco del consiglio comunale scolastico Gabriele Bove, i lavori di ricostruzione della scuola secondaria di primo grado Carducci-Purgotti di via Fonti Coperte.

Dopo il terremoto

La scuola verrà ricostruita in via Fonti coperte, sullo stesso sedimento del precedente edificio scolastico demolito a seguito degli eventi sismici che hanno colpito il centro Italia nell’estate 2016. «La nuova scuola – ha sottolineato la presidente Marini- si caratterizza per il rispetto della concezione della scuola esistente e per la ricca dotazione tecnologica atta a ridurre l’impatto ambientale ed il miglioramento del confort interno. La scuola Carducci appartiene all’elenco delle 100 scuole che in Umbria saranno ricostruite a seguito dei danni riportati a causa degli eventi sismici e previste nell’ordinanza del commissario del Governo per la ricostruzione nei territori interessati dal sisma del 24 agosto 2016 che prevede la realizzazione dei nuovi edifici scolastici.

La nuova scuola

Il progetto definitivo della scuola Carducci-Purgotti, posto a base di gara è stato redatto dall’agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa (Invitalia) che ha svolto il ruolo di centrale unica di committenza. L’edificio di nuova realizzazione dovrà ospitare le attuali 12 classi per un totale di 300 alunni per una superficie complessiva di 2.634 mq. I dati caratteristici prevedono la realizzazione di 12 aule da 25 alunni, 8 laboratori didattici per l’insegnamento specializzato nelle attività scientifiche, tecniche, artistiche e musicali, 2 aule per le attività didattiche di sostegno e ancora aule per professori, sale riunioni, uffici, reception, sala lettura, bagni studenti, spogliatoi, lavanderia, archivio, palestra e ambulatorio medico, per un costo totale dell’intervento di oltre 5 milioni e mezzo di euro.

Il contributo della Regione

«Oggi posiamo la prima pietra di uno tra i primissimi interventi di ricostruzione di edifici scolastici in Umbria ed uno tra i più importanti per le dimensioni previste. Ma è anche uno dei primi edifici scolastici realizzato con criteri moderni, sia dal punto di vista strutturale sia soprattutto dal punto di vista didattico». «Ma oggi realizzare una nuova scuola – ha aggiunto la presidente Marini – impone di rispettare non soltanto i parametri di sicurezza previsti dalla normativa, in particolare quella antisismica, ma anche di mettere in pratica quei criteri funzionali che permettano di sviluppare una didattica che guarda al futuro dei nostri giovani, attraverso un’educazione, formazione ed educazione al passo con i tempi. Credo che Perugia e l’Umbria possano essere orgogliose di poter avere, fin dal prossimo anno scolastico, una scuola di questo genere, frutto dell’impegno di tutti i soggetti istituzionali e privati che fin dal primo momento hanno contribuito alla soluzione dei problemi e dunque all’avvio dei lavori».

Lavoro di squadra

Di collaborazione e di lavoro di squadra hanno parlato sia l’assessore comunale Wagué che l’assessore regionale alla scuola Bartolini, che hanno voluto ringraziare gli uffici e i tecnici per il complesso lavoro svolto. Anche il Sindaco Romizi ha voluto sottolineare l’opportunità rappresentata dalla nuova scuola per tutta la città di Perugia. «La demolizione della Carducci è stato un trauma per il quartiere –ha detto il Primo cittadino- ma credo che oggi dobbiamo essere orgogliosi del lavoro che è stato fatto e sono certo che una scuola all’avanguardia come quella che sta per sorgere sia un’importante opportunità per l’intera città. Ringrazio tutti –ha detto ancora- per la capacità di collaborazione dimostrata, a partire dalla dirigente scolastica Iva Rossi, gli insegnanti, i genitori e i loro rappresentanti che hanno avuto sempre un atteggiamento collaborativo e costruttivo, i ragazzi e i tecnici».

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