Banda spray Corinaldo, passaggi in Umbria

Arrestati sei giovanissimi per i fatti del dicembre 2018 che portarono alla morte di sei persone. Per gli investigatori potrebbero aver colpito anche altrove

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I carabinieri di Ancona hanno arrestato sette persone in merito alla strage di Corinaldo avvenuta tra il 7 e l’8 dicembre del 2018, quando nella discoteca ‘Lanterna Azzurra’ persero la vita cinque giovanissimi e una madre 39enne: il caos partì dopo che fu spruzzato dello spray al peperoncino all’interno del locale e ora, a distanza di mesi, i militari hanno ricostruito i movimenti degli accusati. Si indaga anche su vari passaggi in altre regioni d’Italia: c’è anche l’Umbria, dove la banda sarebbe entrata in azione.

In manette. Le indagini allargate

In carcere sono finiti sei ragazzi – il settimo è un ricettatore che gli acquistava l’oro – tra i 19 ed i 22 anni residenti nella provincia di Modena: l’accusa è di omicidio preterintenzionale e lesioni personali. Per i carabinieri farebbero parte di una banda dedita alle rapine in discoteca con l’impiego dello spray al peperoncino. I militari vogliono andare ancora più a fondo alla storia ed è per questo che sono in corso ulteriori indagini per altri episodi in diverse zone d’Italia dove è stata accertata la presenza del gruppo e, in più, dove ci sono stati furti con strappo: si tratta di discoteche in Abruzzo, Emilia-Romagna, Veneto, Trentino Alto Adige, Lazio, Lombardia, Marche, Lombardia, Toscana e Umbria, a Perugia e Città di Castello. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, i giovani entravano in azione con un piano ben studiato: c’è chi distraeva le vittime con spintoni, chi strappava collane/monili e altri che nascondevano la refurtiva.

Il caos al Vanilla nel 2018

Non può che tornare in mente ciò che avvenne al ‘Vanilla’ di Perugia – c’era Gabry Ponte quella sera, così quando ci fu un episodio simile in provincia di Verona nello stesso periodo – nel gennaio 2018: anche in quella circostanza fu spruzzato dello spray urticante in pista, quindi il caos e la fuga di massa. Il concerto fu interrotto e la serata riprese dopo circa un quarto d’ora a seguito di controlli specifici.

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