Superlega: come funziona e cosa cambia per Ternana e Perugia?

La Corte di Giustizia Europea rivoluziona il mondo del calcio: le possibili conseguenze

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di Giovanni Cardarello

«Le norme di Fifa e Uefa sull’autorizzazione preventiva delle competizioni calcistiche per club, come la Superlega, violano il diritto dell’Ue». Lo ha stabilito la Corte di Giustizia dell’Unione Europea con una sentenza a suo modo storica. Una sentenza che entra nel merito della controversia tra i promotori della nuova competizione continentale per club, la Uefa e la Fifa. Una sentenza che, di fatto, dà il via libera, appunto, alla creazione della Superlega. «Esse – riferito alle norme – sono contrarie al diritto della concorrenza e alla libera prestazione dei servizi», rileva la Corte Ue, secondo cui «i poteri della Fifa e della Uefa non sono disciplinati da alcun criterio che ne garantisca il carattere trasparente, obiettivo, non discriminatorio e proporzionato». Una sentenza che molti si affrettano, giustamente, a definire una ‘nuova sentenza Bosman’, quella che dal 1995 regolamenta il trasferimento dei calciatori professionisti tra le squadre di calcio appartenenti alle federazioni dell’Unione Europea. «Una sentenza rivoluzionaria, sicuramente inaspettata – spiega all’Ansa l’avvocato Cesare Di Cintio, esperto di diritto sportivo nazionale e internazionale -. Una decisione che allo stesso tempo dovrà essere analizzata nel dettaglio, leggendo le motivazioni».

Come sarà la Superlega

Subito dopo la sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, l’A22 Sports (la società costituita per lanciare il nuovo progetto della Superlega) ha ufficialmente presentato la propria proposta per un nuovo torneo riservato ai club europei. Vi parteciperebbero 64 squadre divise in 3 leghe (Star, Gold e Blue) senza membri permanenti ma con promozioni e retrocessioni. La competizione avrebbe una fase a gironi e una ad eliminazione diretta. Non ci sarebbero membri permanenti e sono previste promozioni e retrocessioni tra le varie leghe.

La Star League sarà composta da 16 squadre divise in 2 gironi da 8.
La Gold League sarà composta da 16 squadre divise in 2 gironi da 8.
La Blue League sarà composta da 32 squadre divise in 4 gironi da 8.

Ogni squadra giocherà almeno 14 partite nella propria lega (7 in casa e 7 in trasferta) Le partite della fase a gironi si disputeranno tra settembre e aprile. Alla fase a eliminazione diretta della nuova Superlega, che inizierà dai quarti di finale, prenderanno parte 16 squadre: le prime 4 classificate di ciascun girone della Star League, le prime 4 classificate di ciascun girone della Gold League e le prime 2 classificate di ciascun girone della Blue League. Quarti di finale e semifinali di ciascuna lega si disputeranno con partite di andata e ritorno, mentre la finale sarà in partita unica su campo neutro: al termine della fase a eliminazione diretta verranno quindi decretate le squadre campioni della Star League, della Gold League e della Blue League.

A22 Sport ribadisce che la partecipazione alla nuova Superlega sarà basata sul merito e sui risultati sportivi: al termine di ogni stagione, quindi, ci saranno promozioni e retrocessioni tra le tre leghe, mentre anche i campionati nazionali avranno un loro peso per garantire l’accesso a nuove squadre. Vediamo in che modo.

Retrocederanno dalla Star League alla Gold League 2 squadre, ovvero le ultime 2 classificate di ciascun girone. Le 2 squadre finaliste di Gold League saranno promosse in Star League. Retrocederanno dalla Gold League alla Blue League 2 squadre, ovvero le ultime 2 classificate di ciascun girone. Le 2 squadre finaliste di Blue League saranno promosse in Gold League. Le 20 peggiori squadre di Blue League, infine, saranno estromesse dalla Superlega e nella stagione successiva il loro posto sarà occupato da 20 squadre selezionate in base ai risultati ottenuti nei rispettivi campionati nazionali.

Il destino dei campionati nazionali

E qui entra in ballo il tema vero. Come si concilia il progetto con i campionati nazionali e con le attuali coppe europee. Nel secondo caso la risposta è semplice: non si conciliano, pertanto Uefa, Fifa e A22 si siedono al tavolo e trattano su come gestire la contrapposizione, magari come hanno fatto nel basket creando la Euroleague e la Eurocup o, in alternativa, si arriva a competizioni contrapposte con evidente detrimento per il calcio europeo. Quanto ai campionati nazionali la questione è più complessa. I promotori della Superlega, infatti, non hanno mai contrapposto il progetto al regolare proseguimento dei tornei locali. In sostanza non solo la nostra serie A ma anche i campionati dove sono iscritte Ternana e Perugia, ovvero la serie B e la serie C rischiano di scomparire. Anzi.

L’obiettivo dei promotori della Superlega, infatti, è quello di renderli più competitivi. Chi partecipa al nuovo torneo, infatti, deve allestire rose più ampie e per farlo deve garantire una quota minima di calciatori formati nei vivai nazionali. E qui entrano in ballo Ternana e Perugia e, ovviamente, tutti i livelli minori che a questo punto avrebbero tutto il vantaggio sia in termini di valorizzazione che di monetizzazione nello ‘svezzamento’ di giovani campioni. Di fatto i campionati nazionali sarebbero le Academy della Superlega. L’unico rischio concreto è quello di veder sparire i campionati Primavera che a questo punto non avrebbero più nemmeno troppo senso, in particolare se in parallelo a tutto questo si assisterà alla proliferazione delle seconde squadre delle Big. Ma ovviamente siamo ancora nel novero delle ipotesi, cosa accadrà davvero è tutto da scrivere ma di certo dalla sentenza della Corte di Giustizia Europea non si torna indietro.

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