«Tampone spostato al telefono. Poi vado lì e non me lo fanno»

Il racconto di una lettrice di umbriaOn, indicativo della situazione caotica che – ad ogni livello – la pandemia sta causando di nuovo

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Sono tante le situazioni curiose, quasi sempre frustranti, che i cittadini si trovano a dover vivere nel pieno della nuova escalation della pandemia da Covid-19, segnata dalla variante Omicron. Una di queste riguarda una lettrice di umbriaOn, che la racconta. «Dal 27 dicembre ho iniziato ad accusare alcuni sintomi influenzali e mi sono attivata per effettuare il tampone molecolare presso la Usl. Due giorni dopo il malessere è aumentato e così ho contattato il mio medico curante per un tampone domiciliare ed è partita la ‘prenotazione’ per il giorno 4 gennaio. Il 31 dicembre – prosegue la donna – sono stata chiamata da un medico dell’azienda sanitaria che si è scusata per il ritardo nella prenotazione, spiegando che in questi giorni, a fronte del numero enorme di contagi, è complicato riuscire a stare dietro a tutti. Così, consapevole che i tamponi domiciliari in questa fase riguardano persone che hanno problematiche di salute più serie delle mie, mi sono resa disponibile ad effettuarlo ‘drive’ e la dottoressa mi ha detto ‘guardi, venga direttamente il 3 anziché il 4’. E così ho fatto». Lunedì mattina, però, c’è stato l’intoppo: «Dopo oltre due ore di fila in auto, sono giunta al punto prelievi e lì mi hanno fatto notare che la mia prenotazione era per il 4 gennaio. Al che ho spiegato, con tanto di nome della dottoressa che mi aveva chiamata, che era stata la Usl a dirmi di anticipare di un giorno. Purtroppo non hanno voluto sentire ragioni e il tampone non me lo hanno fatto. Così domani (martedì, ndR) dovrò uscire di nuovo e tornare in via Bramante a fare la fila. Si tratta di un disagio che si sarebbe potuto evitare e del quale, soprattutto, non ho alcuna responsabilità».

SPECIALE COVID – UMBRIAON

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