Terni, altra grana Pd: Rossi sbatte la porta

L’ex senatore, scottato dalle candidature e – per ultimo – dal mancato invito alla prossima direzione comunale, ha comunicato di non voler rinnovare la tessera del partito

Condividi questo articolo su

Grane, ne abbiamo? Fra i travagli – pre e post elettorali, ma verrebbe da dire eterni – del Pd, parliamo di Terni stavolta, spunta un altro ‘caso’. Quello relativo all’ex senatore Gianluca Rossi che nella giornata di mercoledì ha seccamente comunicato al proprio segretario di circolo – Saverio Lamanna della ‘sanità’ – di non avere intenzione di rinnovare la tessera 2018 del partito.

Perché? Dietro a tutto ciò ci sarebbe la classica goccia che ha fatto traboccare un vaso già pericolosamente riempitosi dopo la scelta delle candidature ‘ternane’ alle politiche che hanno visto il naufragio Dem un po’ in tutta la regione. Anche se a Terni – lo ha detto la segretaria comunale Sara Giovannelli e lo ha ribadito pure Catiuscia Marini – «il partito ha tenuto ed è andato meno peggio del previsto».

Il mancato invito Proprio con la segreteria comunale i rapporti di Rossi, sostenitore della mozione-Pardini (già uscito dal Pd a tempo di record) all’ultimo congresso, sono ai minimi termini. E quindi, tornando alla ‘goccia’, questa sarebbe rappresentata dal mancato invito dell’ex senatore alla direzione comunale Pd del prossimo 15 marzo (inoltrato ai membri della stessa, a Cesare Damiano, al neo senatore Leonardo Grimani e al consigliere regionale Eros Brega).

Tensione Che si tratti di una reazione a caldo, di un tatticismo dalle molteplici letture anche in vista della linea che il partito si darà per le prossime amministrative a Terni o di una decisione meditata e definitiva, sarà il tempo a dirlo. Che uno dei nomi storici di Pci-Pds-Ds-Pd dell’ultimo trentennio a Terni, faccia un passo indietro, è un dato di fatto e non può essere trascurato.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli