Terni, borghi e turismo Si punta a progetto da 150 mila euro

Segnaletica, valorizzazione e riqualificazione: mirino sul bando del Gal ternano per intervenire a Cesi, Collescipoli, Collestatte, Piediluco e Torreorsina. Bagarre politica

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di S.F.

‘Recupero dell’identità dei borghi – antiche municipalità’. È il nome di un progetto – approvato il definitivo – da 150 mila euro che punta a valorizzare, riqualificare e far conoscere meglio a cittadini e turisti alcuni luoghi del territorio ternano: il mirino in particolar modo è su Cesi, Collescipoli, Collestatte e Piediluco attraverso la partecipazione al bando del GAL ternano. Da vedere se andrà a buon fine.

Piediluco

Il tentativo

Il bando ‘Recupero dei beni culturali minori al fine della loro conservazione e fruizione’ prevede un contributo concedibile dell’80% rispetto alla spesa progettuale (in questo caso 120 mila euro) ed il restante come quota di cofinanziamento comunale. Sono diversi gli scopi – ad occuparsene è il funzionario tecnico Federico Nannurelli – alla base del tentativo di palazzo Spada: «Far conoscere le valenze storiche-naturalistiche presenti nei territori dei borghi», la «fruizione di cittadini e turisti» e «creare una rete di collegamento tra le varie realtà». In estrema sintesi si vuole «arricchire, riqualificare e valorizzare le antiche municipalità del Comune di Terni». Ma come?

Collescipoli

Cosa si vuol fare e dove

Gli interventi – sempre che ci sia l’ammissone del progetto – riguardano la riqualificazione de ‘La Villetta’ di Collescipoli, del percorso dedicato alle attività outdoor sulle sponde del lago di Piediluco (zona ‘I Quadri’), dell’ex chiesa della Trinità a Collestatte per utilizzarla come auditorium per concerti di musica classica/popolare e, in linea generale, il lavoro sulla segnaletica turistica e culturale da posizionare a Piediluco, Cesi, Collestatte e Torreorsina. 

Collestatte

«Grazie a Ceccotti»

Nel pomeriggio è la Lega a commentare il tentativo di riqualificazione: «Il nostro ringraziamento – a parlare sono i consiglieri del Carroccio – va all’assessore Cristiano Ceccotti, che ha diretto e coordinato  l’operazione, e che si è speso particolarmente per il raggiungimento  dell’ obiettivo. Quello dell’indipendenza economica e dell’autosussistenza degli antichi borghi è un aspetto in cui la Lega Terni crede molto, era un punto del  nostro programma e lo stiamo realizzando, passando come sempre, dalle  parole ai fatti. Il progetto rientra nel contesto di valorizzazione del recupero dei beni  culturali minori presenti nelle vecchie municipalità. La mission è quella di ridare la giusta dignità e visibilità a queste  aree periferiche del comune, lontane dal centro sia geograficamente che  morfologicamente. Con interventi mirati stiamo operando per renderle più vivibili per i cittadini, ma anche fruibili ed attrattive dal punto di vista turistico, ponendo in primo piano – concludono – la loro unicità e le loro peculiarità, e mettendo in mostra le valenze storiche, naturalistiche e culturali, che queste realtà possono regalarci».

La risposta del M5S: «Slogan e aree abbandonate»

Un paio d’ore ed è il gruppo consiliare pentastellato a replicare: «Cogliamo con piacere il fatto che dopo due anni dall’insediamento della giunta Latini il gruppo consiliare della Lega abbia scoperto l’esistenza dei fondi del Gal, utilizzabili per progetti nelle zone rurali e nelle municipalità del nostro Comune. Fondi che le minoranze hanno sempre e puntualmente sollecitato l’amministratore ad utilizzare unitamente a quelli provenienti da altri ambiti. Fondamentali per garantire quantomeno la realizzazione di opere minime in queste aree del nostro territorio. Purtroppo al netto degli slogan – l’attacco – ad oggi queste aree periferiche sono completamente abbandonate a sé stesse, in alcuni casi prive dei servizi minimi come la pulizia delle strade e spesso lasciate indietro nella reccolta dei rifiuti. Per non parlare dello stato delle strade comunali rurali che nonostante le risorse messe a disposizione dalla regione tramite psr continuano ad essere delle vere e proprie gruviere».

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