Terni, Briccialdi: «No blitz di ferragosto»

Il consigliere comunale Marco Cecconi lancia l’allarme e ‘avvisa’ l’assessore Armillei

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di Marco Celestino Cecconi
Consigliere comunale di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale a Terni

Lo abbiamo detto nell’aprile scorso e nostro malgrado, siamo costretti a ripeterlo di nuovo ora, a fine Luglio: «La giunta non pensi di fare con il Briccialdi quello che ha fatto con il Caos, ovvero scippare il consiglio comunale della possibilità di discutere e decidere».

Purtroppo, c’è motivo di ritenere che invece sia proprio quello che sta per accadere. Come è noto, tutte le criticità intervenute negli anni nell’attuazione della convenzione intercorrente tra il Comune e l’Istituto Briccialdi sono emerse clamorosamente, grazie alla ricognizione condotta in commissione a seguito di una nostra interrogazione del settembre scorso.

Ora, tale convenzione è scaduta ormai da mesi. È già stata oggetto di una prima proroga. E a questa prima proroga – è notizia recente – ne è seguita una seconda che scadrà il 31 luglio prossimo.

Cosa ci dobbiamo dunque aspettare da questo calendario? Una bella delibera di giunta di ferragosto con la quale – senza nessun passaggio in consiglio comunale, proprio come è accaduto con il bando del Caos – qualcuno riscriverà le nuove regole a proprio piacimento?

Si tratta di domande che abbiamo indirizzato alla giunta con un’interrogazione che abbiamo presentato proprio oggi. Ricordando che, appena nell’aprile scorso, il consiglio comunale ha approvato un atto di indirizzo finalizzato anche ad evitare questo ‘scippo’.

Ma, a quanto pare, l’assessore Armillei non intende rinunciare al ‘vizietto’ delle decisioni assunte nelle segrete stanze, quando tutti sono un po’ troppo stanchi, distratti, accaldati o in vacanza, per occuparsi – in questo caso – di Briccialdi.

Stando così le cose, innanzitutto ricordiamo ancora una volta all’assessore Armillei che, se fosse stato per la giunta, quello del Briccialdi avrebbe continuato ad essere nient’altro che un esempio di mala amministrazione, di debiti sottaciuti, di controlli mai fatti, di rimborsi mai chiesti, di sprechi, pasticci, ambiguità gestionali, inefficienze e via dicendo.

Il passaggio in consiglio comunale è doveroso per una questione, intanto, di etica politica: anche allo scopo di convincerci del fatto che – dopo la bruttissima pagina del Caos – per Armillei & C. la gestione dei servizi culturali, di varia natura, a Terni non continui ad essere solo ‘cosa nostra’, anzi cosa loro.

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