Terni, ‘Centri impiego’: «Ancora difficoltà»

L’appello di Giorgio Lucci (Cgil Fp): «L’assessore Bartolini intervenga. Situazione complessa, personale insufficiente»

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Giorgio Lucci, segretario generale Funzione Pubblica CGIL Ternidi Giorgio Lucci
Segretario generale Cgil Fnzione pubblica Terni

Più volte ed in più occasioni abbiamo dichiarato che la riforma delle Province non avrebbe portato alcun beneficio agli utenti, né consistenti risparmi per le casse dello Stato. Come Cgil Fp, insieme alle altre organizzazioni sindacali confederali lavorammo per sottoscrivere un protocollo di intesa con la Regione affinché si ottenesse l’obiettivo ‘esuberi zero’.

L’ assessore regionale alle riforme, Bartolini, ha ribadito in questi giorni la necessità di una nuova intesa tra Regione e Province, affinché sia scongiurato il rischio esuberi e si dia un quadro di risorse e prospettive stabili per l’edilizia scolastica e la viabilità. Come Cgil Fp ci permettiamo di integrare l‘agenda dell’assessore con la questione Centri per l’impiego, dove ad oggi registriamo ancora la presenza di 50 precari a Perugia e 9 lavoratrici a Terni, ancora con un orario part-time.

Rimane ancora insoluta la questione dell’avvalimento’, formula ibrida e inusuale di impiego che doveva essere solo di transizione, e che rischia di divenire strutturale. La situazione del Cpi di Terni diviene giorno dopo giorno sempre più complicata, il personale è insufficiente per coprire il fabbisogno di servizi richiesti dagli utenti, l’ufficio vanta solo 30 impiegati sui 187 presenti in Umbria, per presidiare due centri per l’impiego e due sportelli territoriali a disposizione del pubblico, con una evidente sproporzione tra l’organico destinato ai Cpi presenti nel territorio perugino e quello ternano.

Vanno anche armonizzate procedure, percorsi di carriera, indennità, va anche evidenziato come i costi dei trasferimenti per raggiungere gli sportelli o altre sedi di lavoro sono a carico del personale, costi che erodono sensibilmente il salario dei lavoratori. Il combinato disposto delle suddette disfunzioni crea situazioni di criticità e disagio con gli utenti costretti a lunghe attese, criticità che inevitabilmente si scaricano sul personale di front office.

Le attuali norme europee sui finanziamenti prevedono una erogazione direttamente proporzionale alle pratiche espletate, che nelle citate condizioni potrebbero non essere sufficienti a garantire le sufficienti coperture finanziarie.
Per quanto sopra si richiede all’assessore un suo autorevole intervento finalizzato alla soluzione definitiva delle questioni evidenziate.

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