Terni, primo tentativo d’asta per l’ex Per Edil: vale 2,7 milioni

Concordato preventivo e avviso pubblico per la procedura concorsuale. L’offerta minima è indicata in 2 milioni. L’area in via Euclide, a Maratta, è da migliaia di metri quadrati

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di S.F.

Un capannone che, seppur nascosto nella parte interna di via Euclide, non passa inosservato. D’altronde non è proprio piccolo ed è a ridosso della sede di Asm Terni: è quello dove un tempo operava l’azienda Per Edil, trasferitasi in questa zona dal 1995 su un’area da circa 4.500 metri quadrati. Se ne parla per un motivo semplice: c’è il primo tentativo di vendita all’asta fissato per il 10 maggio in uno studio di via della Biblioteca. Tutto legato ad un concordato preventivo.

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Le cifre. Di Giulio in azione

Il prezzo base è di 2 milioni 791 mila euro, l’offerta minima per la validità è invece di poco superiore ai 2 milioni di euro. La pubblicazione dell’avviso per la procedura concorsuale è avvenuta martedì e questo passaggio avviene dopo che negli ultimi anni il capannone era stato utilizzato con un contratto d’affitto aziendale. Dopodiché lo stop e l’iter per il tentativo di vendita senza incanto. Ad occuparsene è la delegata alla vendita Claudia Di Giulio, dottoressa commercialista, mentre il liquidatore giudiziale è il collega – nonché attuale numero uno di Terni Reti – Stefano Stellati.

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Il lotto e le difformità

In realtà il lotto in questione – ce ne sono diversi, di mezzo anche un appartamento in via Monte Totagna – riguarda diverse aree. In primis la piena proprietà del già citato capannone industriale/commerciale/artigianale, quindi una rata di terreno in zona e, a chiudere il cerchio, la zona circostante utilizzata in passato per il piazzale parcheggi e spazi di manovra. L’ordinanza è firmata dal giudice Claudia Tordo Caprioli. «Sussistono difformità urbanistiche – si legge nell’avviso – ed edilizie per i quali sono stati stimati costi per le demolizioni delle opere abusive non sanabili, per le rimozioni, per le sanzioni amministrative, per le spese tecniche e per gli oneri concessori per le sanatorie strutturali/edilizie». Si parla di 68.500 euro. Difficile pensare che qualcuno possa pensarci seriamente alla prima asta.

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