Terni, il Comune ‘punta’ ristorante ai Campacci: sgombero immobili e bando

Valorizzazione con concessione minima da venti anni a 60 euro per metro quadrato: mirino su Il Bosco del Velino. Lo stop entro gennaio 2024. Via libera all’iter

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di S.F.

‘Scadenza’ fissata al 31 gennaio 2024 o comunque non oltre l’eventuale aggiudicazione, dopodiché via l’attuale occupante e nuova concessione. Il Comune ‘forza’ la mano e apre la strada – almeno in teoria, ma si vedrà – per una novità in zona Campacci di Marmore: c’è l’approvazione di una gara pubblica per la concessione di immobili in un’area di circa 1.354 metri quadrati con destinazione attrezzature turistiche, alberghiere, extralberghiere e pubblici esercizi. Motivo? La valorizzazione. Facendo un rapido controllo sul piano regolatore salta fuori che si tratta della zona al momento occupata dalla trattoria ‘Il bosco del velino – Dal 1962’.

IL PIANO ALIENAZIONI/VALORIZZAZIONI 2022/2024

I Campacci

«Vetustà»

Bene, come mai il Comune decide di mettere a bando – che sarà da approvare con una specifica determina dirigenziale – una struttura attualmente occupata? Tutto si sviluppa dall’aprile 2022, vale a dire quando l’esecutivo Latini ha inserito gli immobili nel piano delle valorizzazioni. «Hanno un livello – si legge nell’atto proposto dalla direzione attività finanziarie e che ha ricevuto l’ok in giunta mercoledì – qualitativo, architettonico e funzionale, estremamente basso e fortemente inadeguato rispetto al contesto turistico del quale sono parte integrante e che tale livello qualitativo risulta insufficiente a causa della vetustà dei fabbricati presenti e della loro tipologia prossima ai manufatti precari». L’input è dunque di avviare una gara per la concessione e, in questo modo, avere un introito ed un servizio «al cittadino nell’area turistica». E chi al momento ci lavora? L’indicazione è di farlo rimanere fino al 31 gennaio 2024. Se poi non si aggiudica la gara anche oltre.

Le condizioni: 60 euro a metro quadrato

La durata della concessione sarà di minimo venti anni ed un massimo di cinquanta. Dovrà essere mantenuta la parte originaria del fabbricato rurale con demolizione di tutti gli altri e possibilità di nuova realizzazione di superficie commerciale. Il canone concessorio a base d’asta è di 60 euro a metro quadrato l’anno. «L’amministrazione provvederà allo sgombero degli immobili entro il 31 gennaio 2024» e gli interventi di riqualificazione dovranno terminare entro quattro anni dalla sottoscrizione del verbale di consegna. Chiaro che possono partecipare anche gli attuali occupanti che, da decenni, lo mantengono attivo con una gestione familiare. Vedremo l’esito della procedura.

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