Terni, infezione fatale: processo a tre medici

Terni, l’uomo – 70enne di Narni – era morto nel dicembre del 2014 dopo mesi di sofferenze a causa di una rete protesica mai rimossa

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Sono tre i medici – un chirurgo, ex primario di struttura semplice del ‘Santa Maria’ di Terni, un chirurgo primario al ‘San Matteo degli Infermi’ di Spoleto ed un altro medico del nosocomio spoletino – imputati nel processo, in corso di fronte al tribunale di Terni – giudice Massimo Zanetti, pm Adalberto Andreani – in composizione monocratica, per la morte di un 70enne di Narni avvenuta nel dicembre del 2014.

L’indagine

Inizialmente la procura di Terni – pm originario era Elisabetta Massini – sulla base della denuncia sporta dalla moglie dell’uomo, dei successivi accertamenti di polizia giudiziaria e delle perizie – fra cui quella eseguita dal dottor Luigi Cipolloni per conto dell’autorità giudiziaria – aveva indagato più professionisti per il reato di ‘omicidio colposo’. Contestazione rimasta in capo ai tre, nel contesto del processo in corso e che – dopo l’esclusione della Usl Umbria 2 dai responsabili civili – celebrerà la prossima udienza il 6 dicembre.

Mesi di sofferenze

Il 70enne morì dopo nove mesi di sofferenze e dopo aver perso circa 50 chili di peso, per una grave infezione addominale riconducibile ad una rete protesica che gli era stata posizionata nel contesto di un intervento chirurgico per un’ernia inguinale. Pur non sofferente di problemi legati all’intestino e all’apparato respiratorio, l’uomo in seguito ad un altro intervento sull’ernia aveva iniziato ad accusare fortissimi dolori addominali. Era stato l’inizio del calvario, con un primo trasferimento all’ospedale di Spoleto dove gli era stata diagnosticata una tripla perforazione dell’intestino a causa della grave peritonite con cui era giunto presso il nosocomio. Da lì interventi in serie per limitare la sepsi, sia a Spoleto che al ‘Santa Maria di Terni, senza però che alcun medico individuasse né rimuovesse la causa originaria dell’infezione, ovvero la protesi addominale posizionata a suo tempo.

Peso dimezzato

Con il passare delle settimane, e dopo diversi lavaggi della cavità addominale, ricoveri presso ospedali e centri riabilitativi, nell’ottobre del 2014 ormai l’uomo era in condizioni così gravi da non riuscire più a muoversi autonomamente, anche a causa di un peso corporeo ormai dimezzato dalla patologia. L’ultima operazione e l’ultimo ricovero, a fine ottobre a Terni dove sarebbe poi morto il 3 dicembre. I familiari, convinti che non tutto fosse stato condotto a regola d’arte, avevano sporto denuncia per accertare l’accaduto e acquisire tutti i dati medici in relazione ad eventuali responsabilità. Esposto seguito dall’indagine e quindi dal processo. I tre medici sono difesi dagli avvocati Maria Di Paolo, Paolo Feliziani, Antonio Fiamingo e Alessandro Vezi. I familiari del 70enne, parti civili, sono invece assistiti dall’avvocato Erdis Doraci di Roma.

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