Terni: insegnante morta asfissiata. Dopo il Covid una sofferenza condivisa con gli amici

Tante le testimonianze di affetto via social, anche sui gruppi dove la donna aveva stretto rapporti con altre persone provate dal virus

Condividi questo articolo su

Terni: insegnante trovata morta, grave un 24enne. Si indaga

di F.T.

Versa ancora in condizioni critiche F.Y., il 24enne di nazionalità tedesca che la notte fra sabato e domenica è stato soccorso da 118 e vigili del fuoco nell’abitazione di viale Rossini dove la 44enne ternana F.F. è stata trovata senza vita, morta per le esalazioni di monossido di carbonio sprigionatesi dalla carbonella e dalla ‘diavolina’ accese all’interno dell’appartamento, su un braciere, insieme a delle candele. Il giovane, intossicato, era stato trasportato d’urgenza al ‘Santa Maria’ e ricoverato in rianimazione con riserva di prognosi. La speranza è che ce la faccia e che, una volta fuori pericolo, le sue dichiarazioni agli inquirenti – indaga la II sezione della squadra Mobile di Terni con il coordinamento del sostituto procuratore Giorgio Panucci – possano definitivamente chiarire il quadro investigativo sulla drammatica vicenda. Gli elementi sin qui emersi fanno ipotizzare che la donna, insegnante alla vicina scuola media ‘Marconi’, si sia tolta la vita accendendo i materiali solitamente usati per il barbecue, dopo aver sigillato le finestre dell’appartamento e aver lasciato un messaggio affisso su un muro che avvertiva, chi sarebbe entrato in casa, della presenza di monossido, con la richiesta di chiamare i numeri di emergenza 112 e 118. Nulla trapela, invece, sul perché il giovane tedesco, mai controllato dalle forze dell’ordine nel territorio ternano, fosse con lei – un’ipotesi è che fossero amici e fossero in contatto già da qualche tempo – e che ruolo abbia avuto in questa triste vicenda. La salma della 44enne ternana è a disposizione dell’autorità giudiziaria per gli esami che intenderà eventualmente disporre. Una delle piste che la polizia di Stato starebbe vagliando per capire il contesto in cui il tragico gesto è maturato, porta anche allo stato di difficoltà che l’insegnante ternana avrebbe patito negli ultimi anni, in particolare e soprattutto dopo il lungo periodo del Covid. Di certo c’è che era in contatto, anche via social, con gruppi di persone – tante le testimonianze di cordoglio e affetto sul web – che si sentono molto provate, in qualche modo segnate dal virus e dai vaccini somministrati. Se anche il 24enne ricoverato fosse parte di queste amicizie solide e costruite sulla base di un comune sentire, è una delle domande a cui chi indaga vuole dare una risposta. Circa le ultime ore di vita della donna, per la serata di sabato – si apprende – aveva prenotato per due persone in pizzeria, salvo non presentarsi e a quel punto la titolare, che la conosceva, le aveva scritto. Ricevendo come risposta che, a causa di un contrattempo, non poteva più andare a cena, scusandosi. Venerdì invece sembra avesse portato l’auto a lavare: gesti normali, apparentemente tranquilli e distanti da chi stava per mettere fine alla propria esistenza.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli