Terni: lesioni gravi per una nascitura. Assolta anestesista del ‘Santa Maria’

La sentenza è stata emessa dal tribunale ad otto anni di distanza dai fatti

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Una donna di 45 anni, medico anestesista dell’azienda ospedaliera di Terni, è stata assolta dal tribunale di Terni in composizione monocratica – giudice Elisa Fornaro – dall’accusa di aver causato, con la propria condotta, lesioni gravi ad una neonata contestualmente al parto avvenuto nell’agosto del 2016 all’ospedale ‘Santa Maria’. La professionista, per la quale l’accusa aveva chiesto la condanna ad un mese di reclusione, era finita a giudizio a seguito della denuncia sporta di genitori della piccola e alle successive indagini. In sostanza era accusata di non aver prestato un’adeguata assistenza anestesiologica alla partoriente, in particolare di aver praticato non correttamente l’anestesia spinale per il necessario parto cesareo, costringendo poi i colleghi a procedere con l’anestesia totale. Ulteriore somministrazione che, secondo l’accusa, aveva causato una grave depressione cardiorespiratoria, con ipossia, nella nascitura, poi trasferita d’urgenza all’ospedale di Perugia dove era stata ricoverata in terapia intensiva neonatale e tratta in salvo. Ad otto anni di distanza dal fatto, l’anestesista ternana – difesa dagli avvocati Valerio Provaroni e Anna Picciolini – è stata assolta dal tribunale, con le modalità del giudizio abbreviato, ‘per non aver commesso il fatto’. Ciò dopo un incidente probatorio in fase di indagine, nel 2017, durante il quale era stato valutato il lavoro di un team composto da tre periti, nessuno dei quali con specializzazione in anestesiologia, e anche un confronto – in sede di processo – fra i consulenti della difesa, fra cui il professor Vito Aldo Peduto, già ordinario di anestesiologia all’università di Perugia, e i tre periti nominati dal tribunale nell’incidente probatorio.

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