Terni: «L’ospedale gode di buona salute»

Il fatturato del 2017 si stima possa superare i 130 milioni di euro. Il direttore generale Maurizio Dal Maso ha presentato altri 4 nuovi direttori di struttura complessa

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di Fra.Tor.

«Un’Azienda ospedaliera funziona se ci sono i primari giusti al posto giusto». Dopo Giovanni Passalacqua, il neo direttore della Radiologia, la direzione dell’Azienda ospedaliera Santa Maria di Terni ha presentato gli altri quattro professionisti nominati alla direzione delle strutture complesse di Nefrologia e Dialisi, Oculistica, Pediatria Neonatologia e Terapia intensiva neonatale e Laboratorio analisi chimico-cliniche e microbiologia, che hanno illustrato le prime azioni di miglioramento apportate o programmate in termini di attività e organizzazione.

L’INTERVISTA AL DIRETTORE GENERALE MAURIZIO DAL MASO – IL VIDEO

Efficace gestione clinica e organizzativa Nell’augurare buon lavoro a tutti, il direttore generale Maurizio Dal Maso ha sottolineato che «i nuovi direttori sono il cuore del funzionamento dell’Azienda e potranno assicurare, come già qualcuno ha potuto dimostrare in questi primi mesi, una migliore e più efficace gestione clinica e organizzativa. Prossimamente saranno espletati i concorsi per la direzione di Ortopedia traumatologia e per Clinica medica, d’intesa con l’Università, e a breve saranno banditi quelli per Chirurgia maxillo-facciale ed endocrinologia».

Il dottor Fagugli

Riccardo Maria Fagugli (Nefrologia) Alla guida della nefrologia dallo scorso primo giugno, il dottor Riccardo Maria Fagugli porta all’ospedale di Terni una vasta esperienza clinica ed organizzativa, in particolare nel settore dell’insufficienza renale acuta, maturata in 30 anni presso l’Azienda ospedaliera di Perugia, e frutto di un’intensa attività di ricerca svolta in centri italiani ed europei. «In quattro mesi – ha sottolineato il dottor Fagugli – abbiamo raddoppiato l’attività ambulatoriale per la prevenzione della malattia renale cronica e delle sue complicazioni passando da 1000 ad oltre 2000 visite su base annua, con riduzione delle liste di attesa da 15 a circa 3 mesi. Abbiamo creato nuove attività ambulatoriali come la prevenzione della litiasi renale, potenziato l’attività dialitica peritoneale, creato un percorso di emodialisi domiciliare e una sezione di dialisi per acuti, riorganizzando anche l’attività di emodialisi ambulatoriale. Infine, definiti percorsi interdisciplinari per la malattia renale acuta, sono stati implementati nuovi modelli gestionali con il coinvolgimento di più settori specialistici al fine migliorare la qualità della vita dei pazienti in emodialisi». I programmi futuri puntano sulla riorganizzazione della degenza nefrologica, su un ulteriore miglioramento dell’attività ambulatoriale e sull’aggiornamento e l’incremento delle competenze del team nefrologico.

Il dottor Poddi

Enrico Poddi (Oculistica) Il dottor Enrico Poddi, che dal primo luglio ha preso servizio come direttore della struttura complessa di Oculistica dell’Azienda ospedaliera di Terni, si è formato nelle strutture della Usl Umbria 2, come dirigente medico all’ospedale di Spoleto e come direttore di unità operativa nei presidi ospedalieri di Orvieto e Amelia, ed ha al suo attivo circa 7 mila procedure nel campo della chirurgia della cataratta, della cornea, del glaucoma, della retina, della chirurgia refrattiva e degli annessi oculari. L’attività della struttura sarà supportata da un importante aggiornamento tecnologico (microscopio operatorio, tomografo a coerenza ottica e angiotomografo, fluorangiografo digitale, campimetro computerizzato di ultima generazione, laser ad eccimeri) per il quale la direzione ha già avviato numerose gare. «È in arrivo – ha annunciato il dottor Poddi – nuova tecnologia per la moderna chirurgia mininvasiva della cataratta, del glaucoma e del trapianto di cornea. Nel frattempo, andremo ad incrementare l’attività del servizio di chirurgia refrattiva e dal punto di vista organizzativo sarà attivato anche un servizio di oftalmologia pediatrica con presenza contemporanea dell’oculista e dell’ortottista». La struttura complessa di Oculistica, al momento al terzo piano, si trova in una delle aree più vecchie dell’ospedale di Terni, «ma la direzione – ha aggiunto Poddi – sta organizzando una nuova sede, al secondo piano, con due sale operatorie dedicate che ci consentiranno di trattare con la massima sicurezza anche le patologie più complesse e di ridurre le liste di attesa chirurgiche». I lavori, che partiranno al massimo a dicembre 2017, dovrebbero durare circa 6 mesi.

Il dottor Crescenzi

Francesco Crescenzi (Pediatria neonatologia e Terapia intensiva neonatale) In servizio come direttore di Pediatria neonatologia e Terapia intensiva neonatale dal 15 luglio, il dottor Francesco Crescenzi vanta un’esperienza pluridecennale in neonatologia che lo ha portato dal policlinico Umberto I fino all’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, per il quale dal 2011, in regime di distacco, ha ricoperto l’incarico di responsabile della Neonatologia e poi dell’intera struttura complessa di Pediatria, Neonatologia e TIN presso l’ospedale di Terni. Nel corso dell’incarico il dottor Crescenzi ha riorganizzato la struttura in due aree: la Neonatologia e TIN (con posti letto intensivi e subintensivi dotati delle più moderne attrezzature assistenziali e di monitoraggio) e la Pediatria (con degenza e osservazione breve). In particolare nella TIN, che è ormai punto di riferimento per tutta l’Umbria meridionale e regioni confinanti) sono state introdotte tecniche e tecnologie altamente specialistiche che migliorano la sopravvivenza dei neonati patologici, compresi quelli di peso estremamente basso fino 490 grammi. Anche la Pediatria è stata dotata di nuove attrezzature per il monitoraggio e la terapia con alti flussi, che permette il trattamento dei casi di bronchiolite e, in collaborazione con gli anestesisti, è stata introdotta una procedura per effettuare le RMN in sedazione con un percorso ambulatoriale al fine di ridurre il disagio dei piccoli pazienti. «Ora, il trasferimento del reparto al terzo piano, vicino alla sala parto – ha spiegato il dottor Crescenzi – semplificherà il trasporto dei neonati alla TIN in caso di necessità e permetterà anche alla Pediatria di avere ambulatori e reparto sullo stesso piano e inoltre stiamo lavorando a nuove procedure, in collaborazione con i pediatri di base, che semplificheranno i percorsi assistenziali».

Il dottor Mariottini

Alessandro Mariottini (Laboratorio analisi chimico-cliniche e microbiologia) Proviene dall’Azienda ospedaliero-universitaria Careggi ed è il più fresco di nomina il nuovo direttore del Laboratorio analisi chimico-cliniche e microbiologia Alessandro Mariottini. In servizio dal 2 ottobre, il dottor Mariottini ha già un programma di azioni di miglioramento da apportare alla struttura, che svolge un ruolo fondamentale nell’ambito del piano di sorveglianza, controllo, prevenzione, diffusione dei patogeni ospedalieri e nel sistema di segnalazione rapida di eventi epidemici e sentinella. «L’intento – ha annunciato il dottor Mariottini – è quello di introdurre una strumentazione automatica e strumenti di biologia molecolare dedicati, che consentirà di ridurre il tempo di analisi, essenziale non solo nelle infezioni nosocomiali ma anche in altre condizioni cliniche come sepsi, sospetto di meningite e di malaria, e che comporterà anche la completa tracciabilità del campione e l’abbattimento di quegli errori associati a pratiche manuali, requisiti fondamentali per il futuro accreditamento e certificazione. Oltre a questo è auspicabile tenere aperta la diagnostica microbiologica nelle 12 ore diurne, mentre è già prevista l’introduzione nella sede attuale di una nuova strumentazione area siero (immunometria e chimica clinica) completamente automatizzata».

L’azienda ospedaliera In occasione della conferenza stampa è emerso anche il buono stato di salute dell’Azienda ospedaliera di Terni che dai dati dei primi otto mesi, facendo una proiezione sui 12 mesi, si stima possa superare i 130 milioni di euro di fatturato (lo scorso anno erano 126 milioni) con indicatori di performance molto positivi per volume di attività, complessità della casistica, appropriatezza della degenza, numero complessivo degli interventi chirurgici. Permane alta, superiore al 20%, l’attrazione extraregionale nelle specialità di cardiochirurgia, neurochirurgia, chirurgia robotica e chirurgia bariatrica.

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