Terni, picchia la madre e finisce in cella

Si tratta di un 22enne rumeno: ad arrestarlo sono stati gli agenti della polizia di Stato. Rimesso in libertà dopo la convalida

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Lo aveva già fatto, nel 2015 e ancor prima nel 2013, quando era finito agli arresti domiciliari. Nella notte tra martedì e mercoledì ha di nuovo aggredito e picchiato la madre e un’altra persona accorsa in sua difesa. Il tutto condito con offese e minacce per tutti, in primis per gli agenti della Volante intervenuti sul posto.

L’arresto Un cittadino rumeno di 22 anni con precedenti specifici – oltre che per ricettazione e porto abusivo d’armi – residente a Terni con la famiglia – dove ha svolto in passato il lavoro di pasticcere – è stato arrestato intorno alle 3 di notte dalla polizia di Stato, a seguito dell’intervento chiesto da alcuni residenti di Santa Maria Maddalena che avevano sentito delle grida provenire da un appartamento.

La scena Gli agenti della Volante hanno subito individuato l’abitazione e – dopo aver bussato a lungo – sono riusciti a farsi aprire la porta: all’interno, vetri di bottiglie rotte, forte odore di vino, schizzi di sangue e di vino sui muri, una donna – la madre del giovane poi arrestato – in pigiama e sanguinante dal volto e dal braccio. Il figlio, palesemente alterato, la moglie e altre due persone – un italiano e un rumeno – che si erano fermate per la cena e che hanno raccontato agli agenti l’accaduto.

Le botte Tutto era iniziato con una normale cena fra parenti ed amici ma poi, complice l’alcol e soprattutto vecchi dissapori mai sopiti, la situazione è degenerata, finendo nel sangue: il giovane rumeno ha colpito la madre, facendola cadere a terra e continuando a sferrarle calci sulla testa, fin quando non è stato fermato dai presenti.

I feriti Gli agenti hanno faticato non poco per portare l’uomo fuori dall’appartamento, mentre sia la madre che l’altra persona ferita sono dovute ricorrere alle cure dei sanitari. La prima ha rifiutato il ricovero e non ha intesa sporgere denuncia. Su disposizione del pubblico ministero Elisabetta Massini, il cittadino rumeno è stato rinchiuso nelle celle di sicurezza della questura, in attesa della direttissima.

Libero L’udienza di fronte al giudice Massimo Zanetti ha visto la convalida dell’arresto eseguito dalla polizia. Successivamente il giovane – difeso dall’avvocato Enrico Sborra di Orvieto – è stato rimesso in libertà, stante l’assenza di precedenti penali.

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