Terni, servizi e mense: ‘fuochi d’artificio’

Il CoSec esulta per l’esito della commissione. Ma il Comitato Commissari Mense attacca il ‘nemico’ e il Comune: «Tempo perso»

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Apertura su un ulteriore confronto per l‘analisi approfondita dei dati disaggregati dei costi del servizio di refezione. Una ‘vittoria’ del CoSec’, ma diffusa insoddisfazione dall’altro lato, quello del Comitato Commissari Mense. Con ‘frecciate’ – tutt’altro che una novità – verso il Comune e tra di loro, i comitati autocostituiti: la II° commissione consiliare di giovedì pomeriggio divide ancora.

Stefano Romani e Chiara Dottori del CoSec

Stefano Romani e Chiara Dottori del CoSec

CoSec, tempo perso Il Comitato Commissari Mense ne ha per tutti: «Non abbiamo nessun motivo per essere soddisfatti. Assolutamente una perdita di tempo e non fruttuosa. L’intervento dei genitori della petizione – il primo attacco – si è rivelato un copia e incolla dei vari interventi fatti da tutti noi a dicembre sul cotto e mangiato, passaggio ormai ad aprile superato. Il CoSec tra i ripetuti interventi in cui continua a richiedere i costi passati , tramite la dichiarazione della Sig.ra Dottori si chiede, riferendosi in maniera ovvia a noi, come mai ‘i genitori’ seduti al tavolo non si sono preoccupati di parlare di costi. La risposta è semplice e l’abbiamo data seduta stante: il tavolo sulla refezione scolastica verteva su tre argomenti: organizzazione del servizio, criteri per il capitolato, nuova carta dei servizi, non sui costi. Continua a sfuggirci come attaccare dei genitori che stanno facendo enormi sacrifici per riuscire a seguire questo percorso da novembre – tra l’altro siamo gli unici ad aver collaborato e dialogato e che stanno riuscendo a concretizzare gli obiettivi che si erano posti: le cucine in loco rimarranno – possa portare al CoSec un qualsiasi beneficio nel loro percorso, che ancora non abbiamo chiaro quale sia».

Le rappresentanti del Comitato Commissari Mense

Le rappresentanti del Comitato Commissari Mense

Le bocciature Dopo le bordate al CoSec, si passa a richieste e bocciature: «Il nostro obiettivo è coerente dall’inizio: mantenimento delle cucine in loco e una refezione scolastica di qualità. Le cucine in loco rimarranno, ma nel tempo continueremo a chiedere di più, anche se l’assessore Piacenti ha di nuovo chiarito che la nostra richiesta di togliere il trasportato in ogni scuola non può essere per il momento accolta, e il 10 % attuale di mense con il trasportato rimarrà. Il nostro lavoro al tavolo partecipativo, per chi si è domandato che cosa abbiamo fatto un giorno e mezzo lì dentro (e non può saperlo perché ha deciso di rimanere fuori), punta in primis ad avere un capitolato che garantisca la qualità della refezione; la qualità delle derrate e del servizio tutelerà anche i bimbi che avranno il trasportato. La qualità del servizio di refezione scolastica per noi viene prima dei costi, per i quali ci sarà un adeguato spazio di discussione come abbiamo richiesto e sui quali la nostra posizione è chiara: i costi passati, che servono soltanto ad attaccare politicamente – ancora un attacco al CoSec il lavoro del comune, li lasciamo a chi fa politica. Certo, costoro si potevano anche svegliare un po’ prima: se è vero che i conti non tornano, non tornano da diversi anni e consideriamo anche che le mense sono già esternalizzate, cioè con cucine in loco ma gestite da ditta esterna, per la maggior parte da diverso tempo».

commissione cosec mense15Infruttuosità Il Comune si salva? Negativo: «A noi interessa il futuro adeguamento delle rette: servono più fasce Isee e quelle più basse non dovranno essere toccate da incrementi. Per il resto siamo disposti a dialogare purché la refezione rimanga di qualità e l’aumento venga adeguatamente giustificato. Inoltre la nostra proposta di un organo di controllo, una Commissione Mensa Cittadina composta da vari rappresentanti tra genitori, asl, dirigenti ecc., sembra essere tenuta in considerazione e l’assessore ha dichiarato che questa sarà possibile, ovviamente opportunamente regolamentata. Infine, ma non ultimo, ci dichiareremo soddisfatti solo alla fine di questo percorso: la giornata di giovedì è risultata infruttuosa perché ci aspettavamo – conclude il Comitato Commissari Mense – che l’amministrazione dichiarasse ufficialmente la sua intenzione riguardo alla concessione, che si è comunque letta tra le righe. Noi siamo contrari, prevalentemente perché la qualità della refezione scolastica rischia di uscire dal controllo dell’amministrazione, ma siamo comunque disposti sempre al dialogo».

La ‘riabilitazione’ Dall’altra sponda il CoSec commenta che il comitato «è stato riabilitato dalle stesse parole D’Ubaldi. Non eravamo matti, né visionari, né strumentali o politici ma avevamo colto nel segno. Il tema centrale del dibattito di questi mesi sulla refezione scolastica è sempre stato, per l’amministrazione, se privatizzare attraverso un bando di servizi oppure privatizzare attraverso la concessione. Informiamo che l’amministrazione tende per la concessione. Quindi come avevamo sempre sostenuto tutto il resto era mettere in campo un show come meccanismo di ‘controllo del conflitto’ per deviare rispetto alla scelta centrale che stavano assumendo».

Chiara Dottori, Stefano Romani e Rodolfo Graziani

Chiara Dottori, Stefano Romani e Rodolfo Graziani

I dati disaggregati e l’apertura La ‘vittoria’ del CoSec è arrivata su questo tema: «Visto che tutto l’architrave che sorregge la scelta della Giunta sono gli eccessivi costi di gestione della refezione diretta, il CoSec ha ribadito le richieste che fin dal primo incontro istituzionale del 4 febbraio erano state presentate nei confronti dell’amministrazione: vogliamo dati specifici e dettagliati per capire a cosa sia dovuta la colossale differenza fra il costo di un singolo pasto a gestione diretta da quello a indiretta. La nostra richiesta è stata recepita non solo dai soggetti che avevano deciso di non partecipare al tavolo tecnico, ma anche da coloro che ad oggi hanno sempre seguito il percorso indicato dall’amministrazione, oltre che da alcuni degli stessi consiglieri presenti. Cogliamo con soddisfazione il recepimento della richiesta da parte del presidente della II° commissione; il quale si è impegnato a riconvocare nelle modalità che verranno prestabilite un successivo incontro, invitando gli assessori presenti, D’Ubaldi e Malafoglia, a mettere a disposizione di uno schema dettagliato dei costi del servizio in questi otto anni di appalto».

Vittorio Piacenti D'Ubaldi e Francesco Filipponi

Vittorio Piacenti D’Ubaldi e Francesco Filipponi

La soddisfazione In definitiva dunque il CoSec «si dice soddisfatto. Dopo la vittoria sulle cucine in loco ora forse riusciamo a porre il confronto in un orizzonte di chiarezza. L’utilizzo del condizionale è d’obbligo visto che ora la palla passa alla giunta e aspettiamo di vedere quali dati forniscono. Perché proprio sui dati emergono incongruenze. Incongruenze sull’ammontare del costo complessivo della refezione scolastica e di conseguenza della percentuale di reale copertura della spesa. Incongruenze derivate non da cattiva fede, ma da interpretazioni diverse o da eventi straordinari che, senza gli adeguati parametri di riferimento, portano necessariamente a letture diverse. Esempio: relazione tecnica del dipartimento di promozione del sistema formativo sociale presumiamo che si parla di un costo totale per l’anno scolastico 2014/2015 di 3.038.000,00 euro. Nel bilancio consuntivo 2015, che si riferisce all’anno solare ma che ricomprende comunque le stesse mensilità scolastiche, il costo è di circa 2.574.047,00 euro. Sicuramente nell’anno scolastico è entrato un parametro o un evento che ha determinato la sostanziale differenza. Ma senza riferimenti chiari abbiamo solo la differenza cruda e quindi la cruda differenza di copertura. Inoltre la relazione tecnica prevede come ipotesi l’incremento della retta del 15% ma non parla di rimodulazione degli scaglioni Isee. Il comune di Terni è l’unico in Italia che lavora su quattro scaglioni contro i dieci e più scaglioni degli altri comuni. Crediamo che prima vanno rimodulati equamente gli scaglioni e poi, eventualmente, di incrementi».

Piacenti D'Ubaldi e Malafoglia

Piacenti D’Ubaldi e Malafoglia

La consegna Sulla consegna ‘simbolica’ delle proposte all’amministrazione comunale il CoSec specifica che sono state date «pur nella consapevolezza che, come quelle del tavolo tecnico, sono inutili se non poggiano su basi solide, cioè sulla conoscenza dei costi di gestione e sulla conoscenza del futuro sistema di gestione. Abbiamo consegnato pur nella certezza della sua inutilità. Questo gesto ha tre finalità: dichiarare la nostra disponibilità, come è sempre stato, al confronto; dimostrare che il CoSec, diversamente da come qualcuno ci ha voluto rappresentare, non è solo protesta ma anche proposta; provocatorio. Dimostrare che il processo partecipativo se partiva nei tempi giusti, febbraio, e senza ambiguità oggi il capitolato speciale d’appalto era pronto per l’approvazione in consiglio comunale. Il lavoro che consegniamo è già una bozza di bando negli aspetti che a noi ci interessano e competono. La domanda che ancora rimane aperta è il futuro dei servizi educativi comunali. Si prevede la ‘concessione’ anche per loro? Per noi del CoSec la risposta è affermativa. A quel punto l’asse Terni – Perugia sarà saldato. Per buona pace dei più, tra l’imbarazzo di molti». Che comunica inoltre, in merito alla problematica dei bollettini, che «la dichiarazione Isee scadeva il 15 gennaio ed entro quella data si doveva rinnovare la dichiarazione. A causa del ritardo – previsto per ottobre – degli invii il bollettino è stato consegnato a marzo. Il CoSec è intervenuto immediatamente presso gli uffici competenti: l’invito è di recarsi tempestivamente presso l’ufficio scolastico per consegnare la dichiarazione Isee: se non fatto sarà addebitato l’importo massimo della retta sia per i nidi che per la refezione». Intanto la giunta ha ratificato l’aumento – percentuale del 15% – del costo di refezione scolastica: da 77 a 88,55 euro, con riduzione per gli utenti multipli che sale da 38,50 a 44,28 euro. Il buono pasto per i rientri pomeridiani passa da 3,20 a 3,68 euro, mentre gli ospiti pagheranno 5,52 euro invece di 4,80. Il percorso, da concludersi entro il 15 giugno, prosegue a ‘muso duro’.

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